Vediamo i tratti chiave del neo bond di una nota banca francese con una struttura dei rendimenti del tipo Reverse Floater. Che vuol dire e come funziona?
È un gennaio pieno di emissioni e di novità obbligazionarie quello che finora abbiamo vissuto tanto sul fronte sovrano che corporate. N
el primo caso pensiamo all’annuncio MEF del 17 gennaio fa in merito al lancio del nuovo BTP Più dal 17 al 21 febbraio. Qui la novità non è nell’annuncio in sé (un nuovo BTP Valore era atteso dal mercato) quanto nella previsione del 1° bond retail con opzione di rimborso anticipato. Una prima assoluta, insomma.
Sul fronte corporate, invece, si sono principalmente gli istituti di credito gli emittenti più effervescenti del momento. Ad esempio, in attesa del BTP Più ecco un bond al 6,50% un anno e poi cedole variabili: di quale obbligazione si tratta?
Un’obbligazione bancaria a tasso misto e durata massima di 15 anni
La scorsa settimana la banca francese Societe Generale ha quotato una dual tranche sul segmento Bond-X di Borsa Italiana (l’Euro-TLX). Si tratta di due prestiti obbligazionari con una serie di tratti in comune ma anche peculiarità proprie.
Tra i primi c’è appunto lo stesso debitore e relativo rating sulla solidità finanziaria emittente, al momento pari ad A per Fitch e S&Poor’s e ad A1 per Moody’s. Poi abbiamo la denominazione in euro del debito contratto, la natura callable dei bond e la struttura dei tassi del tipo misto, fisso e variabile.
Quest’ultima è probabilmente la differenza più sostanziale. Mentre un bond (già da noi esposto in un articolo precedente) è del tipo Leveraged Floater (ISIN XS2970836511), l’altro è della famiglia Reverse Floater. Vediamola più da vicino.
Il titolo ha codice ISIN XS2970836784, è denominato in euro e ha data emissione 17/01/2024. Quanto alla data scadenza, quella massima è tra 15 anni, il 17/01/2040. Essendo del tipo callable, infatti, la banca si è riservato il diritto di richiamare il prestito a partire dal 1° (17/01/’26) fino al 14° anno (17/01/’39) di vita utile del bond. Sarà l’istituto francese a comunicare al mercato l’eventuale esercizio della call, con un preavviso di 10 giorni lavorativi prima della relativa data di rimborso anticipato. Quest’ultima coincide con le date di stacco cedola, che a sua volta ha periodicità annuale (il 17/01 di ogni anno).
Le cedole annue lorde del bond con codice ISIN XS2970836784
Analizziamo ora la struttura dei rendimenti. Per il 1° anno il tasso di interesse è fisso e al 6,50% lordo, il 4,81% al netto della ritenuta fiscale del 26%. Poi dal 2° al 15° anno la cedola annua lorda è variabile e del tipo Reverse Floater. In pratica essa sarà pari alla differenza tra il 6,50% e il tasso Euribor 3M (base di calcolo: 30/360), ed è ingabbiata in un range min-max predefinito. Il floor al di sotto del quale non andrà è dello 0,00%, mentre il cap al di sopra del quale la cedola non andrà è del 6,50%.
In soldoni, quanto più in discesa sarà il futuro trend dell’Euribor (e il livello rilevato alla data di osservazione), più ricco sarà il flusso cedolare incassato. Certo, in tal caso la banca francese avrà tutto l’interesse a rimborsare il prestito e ad emetterne un altro ai nuovi (e più bassi) tassi di mercato. Anche in caso di estinzione anticipata del prestito il rimborso sarà al 100% del valore nominale sottoscritto, maggiorato della cedola netta maturata nell’ultimo anno.
In attesa del BTP Più ecco un bond al 6,50% un anno e poi cedole variabili
Un primo rischio associato al bond, quindi, è quello di reinvestimento in caso di esercizio della call. Lì, infatti, il risparmiatore si ritroverebbe a dover gestire un capitale in uno scenario di “avari” tassi di mercato sul reddito fisso.
Poi c’è il rischio emittente, ossia l’evenienza che da qui al termine Societe Generale non fosse in grado di onorare le cedole e/o il rimborso del debito. Tuttavia, abbiamo visto come i suoi rating al momento siano nel complesso buoni. È completamente assente, invece, il rischio di cambio per l’investitore in euro.
Altre valutazioni attengono al rischio sul futuro trend degli interessi e quindi sulle dinamiche Euribor a cui è inversamente collegato il rendimento del titolo. Infine occhio al rischio di liquidità e quello di mercato, entrambi coinvolti in caso di rivendita anticipata del prodotto. Da un lato il book potrebbe presentare spread bid/ask non proprio stretti. Dall’altro, invece, il mercato potrebbe presentare prezzi di vendita, al tempo della liquidazione, distanti da quelli propri di carico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA