La China Index Academy ha segnalato 584.000 pignoramenti in Cina nei primi nove mesi del 2023, quasi un terzo rispetto all’anno precedente.
In Cina i mutuatari hanno raggiunto un livello record, specchio di un possibile e profondo disagio all’interno del suo sistema economico. Dopo lo scoppio della pandemia di Covid-19, ben 8,54 milioni di persone – per lo più di età compresa tra i 18 e i 59 anni - sono finite nella lista delle autorità a causa di mancati pagamenti per coprire una serie di debiti inerenti a più settori, dall’immobiliare al commerciale.
La suddetta cifra, equivalente a circa l’1% degli adulti cinesi in età lavorativa, è tra l’altro in aumento rispetto ai 5,7 milioni di morosi registrati all’inizio del 2020. E questo a causa principalmente delle misure pandemiche e di altre restrizioni che hanno ostacolato la crescita economica e distrutto i redditi delle famiglie. La notizia è stata rilanciata dal Financial Times, secondo cui un simile contesto evidenzierebbe la profondità della recessione economica del Paese, nonché gli ostacoli che il Dragone starebbe affrontando per raggiungere una piena ripresa.
Gli effetti sull’economia della Cina
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