Incertezza e mercati in crisi? Come investire responsabilmente grazie al real estate crowdfunding

Redazione

3 Giugno 2022 - 13:00

Investire con il real estate crowdfunding permette di superare i limiti dei classici investimenti nel settore. Ecco perché e come funziona il crowdinvesting.

Incertezza e mercati in crisi? Come investire responsabilmente grazie al real estate crowdfunding

In una situazione di incertezza nei mercati e di crisi, prima legata alla pandemia da Covid-19 e poi allo scoppio della guerra in Ucraina, investire in modo responsabile non è poi così semplice.

Tra le forme di investimento c’è il crowdinvesting, un sottoinsieme del crowdfunding, che prevede a fronte di un investimento - anche di modesta entità - il riconoscimento all’investitore da parte dell’azienda, oggetto della campagna di raccolta di capitali, di un titolo di partecipazione della società stessa. In poche parole la raccolta di risorse finanziarie da parte di un’impresa (o di una persona fisica) si prospetta per l’investitore come una remunerazione del capitale.

L’elemento chiave di questa modalità di investimento è la presenza di una piattaforma abilitante che attraverso internet possa non solo mettere in contatto l’impresa e l’investitore ma anche finalizzare l’investimento. Vengono distinte due tipologie di crowdinvesting:

  • l’equity crowdfunding, quando l’investimento avviene attraverso la sottoscrizione di capitale di rischio e l’investitore diventa socio dell’impresa a tutti gli effetti;
  • il lending crowdfunding, quando l’investimento avviene attraverso la concessione di un prestito verso una persona fisica (consumer) o un’impresa (business), con un contratto di mutuo o un’obbligazione mobiliare che prevede le modalità di rimborso e remunerazione del capitale attraverso un tasso di interesse.

Real estate crowdfunding: cos’è e come funziona

Tra gli investimenti legati al crowdinvesting, il real estate crowdfunding permette agli investitori di partecipare al finanziamento di un progetto immobiliare, residenziale o commerciale, in cambio di una remunerazione del capitale.

Solitamente il progetto è relativo all’acquisto di un immobile con l’obiettivo di metterlo a reddito o alla ristrutturazione di una proprietà immobiliare. Si tratta di una modalità di investimento che permette di superare alcune delle problematiche legate agli investimenti di questo tipo che solitamente sono caratterizzati da bassa liquidità e una limitata possibilità di diversificazione oltre al fatto che richiedono consistenti risorse in termini di capitale.

Questa tipologia di investimenti è nata negli Stati Uniti dove hanno preso forma le prima piattaforme nel 2012. Nel 2019 il
Real Estate Crowdfunding Report pubblicato da Walliance e dalla School of Management del Politecnico di Milano ha mappato 144 piattaforme dedicate attive in tutto il mondo di cui 38 negli Stati Uniti, 72 in Europa e 34 in altri continenti.

In base ai dati analizzati dall’Osservatorio e riportati nel report, a fine 2019 negli Stati Uniti erano stati raccolti complessivamente $ 13,6 miliardi, mentre in Europa ‘solo’ € 3,0 miliardi. Nel resto del mondo sono degni di nota i volumi realizzati in Asia mentre l’America del Sud dà qualche interessante segnale di crescita. In Europa nel 2019 è cresciuto sensibilmente il mercato francese (che ha raggiunto la soglia di € 800 milioni investiti), seguono Germania (€ 710 milioni) e Regno Unito (€ 410 milioni).

Real estate crowdfunding: quali modelli di business?

Ci sono tre tipologie di piattaforme real estate:

  • le piattaforme equity, l’investimento avviene attraverso sottoscrizione di titoli di proprietà del capitale di un veicolo societario che promuove il progetto immobiliare; alcune volte (laddove la normativa lo permette) l’investitore è iscritto come
    proprietario diretto dell’immobile; esempi scelti fra le piattaforme più rilevanti in questo ambito sono 1031 Crowdfunding (USA, con $ 1,95 miliardi raccolti) e Crowdhouse (Svizzera, € 220,7 milioni raccolti);
  • le piattaforme lending, l’investimento avviene prestando denaro ai promotori del progetto immobiliare, che poi lo rimborseranno riconoscendo una remunerazione, che può essere fissa o indicizzata; in questo ambito alcune fra le piattaforme più importanti a livello mondiale sono Sharestates (USA) con $ 2,5 miliardi raccolti, Exporo (Germania, € 438,6 milioni raccolti), EstateGuru (Estonia, € 172,7 milioni);
  • le piattaforme ibride, che prevedono entrambi i modelli precedenti. Esempi sono RealtyMogul (USA, $ 500 milioni raccolti) e Tessin (Svezia, € 170,1 milioni).

Come analizzato nel 6° Report italiano sul CrowdInvesting ,le piattaforme di lending rappresentano il 47% del mercato a livello mondiale, quelle di equity il 29%, le ibride sono il 20%; la frazione rimanente è composta da piattaforme con modelli non identificati. Questa distribuzione cambia considerando l’Europa, dove ben 17 fra le 20 piattaforme più importanti seguono il modello lending o quello ibrido.

Report italiano sul CrowdInvesting
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In Italia, per quanto riguarda l’equity crowdfunding, alla data del 30 giugno 2021 erano operative 4 piattaforme verticalizzate sul real estate: Build Around, Concrete Investing, House4Crowd e Walliance, come l’anno scorso. Sono però pronte altre piattaforme autorizzate da poco, come Re-Anima, Bildap e Brickup.

La raccolta totale durante l’anno dichiarata dalle 4 piattaforme è stata pari a € 34,32 milioni, mentre quella complessiva cumulata è pari a € 67,48 milioni. Non va dimenticato che progetti di natura immobiliare sono stati presentati anche da altre piattaforme equity generaliste: BacktoWork, Crowdfundme, Crowdinvest Italia, Mamacrowd e Opstart.

Tra i progetti di real estate crowdfunding troviamo quello di Hara Abitare che prevede il recupero edilizio di quattro edifici rurali per complessivi 4.000 mq coperti, nel piccolo borgo montano di Sclemo, nel comune di Stenico (TN). Verrà realizzato un ‘well-being resort’ ecosostenibile di 28 unità, attraverso la formula innovativa di albergo ‘diffuso’ con spazi per smart working e palestra. Il progetto ha raccolto denaro sulla piattaforma Trusters in 3 diverse tranche, chiuse in poche ore. Il finanziamento ha una scadenza di 15 mesi e un rendimento atteso del 12,5%.

“Il crowdfunding immobiliare - spiegano i promotori del progetto - è una linfa vitale, non solo per progetti di business, ma anche per la rigenerazione urbana, rurale e territoriale, così da creare valore per il sistema economico del Paese e per la collettività”.

Il crowd di Trusters non è il solo ad aver risposto con grande entusiasmo al progetto: oltre 600 mila euro già sottoscritti in occasione del primo aumento di capitale sociale; ulteriori 600 mila euro, quote non ancora sottoscritte, rese disponibili lo scorso 4 novembre, con delibera di aumento del capitale sociale, che rimane aperto sino al 31 maggio 2022, per tutti coloro che non vogliono perdere la possibilità di partecipare e di beneficiare dei molteplici vantaggi di questo innovativo progetto.

Nicola Zucca, Founder Hara Life, illustra come sia concretamente possibile investire in equity in modo responsabile rispettando, innovando, valorizzando il ricco patrimonio territoriale italiano e con un modello di business adottato è incentrato su driver in linea con i dettami dell’Onu per uno sviluppo sostenibile:

-* benessere della persona (well being) e stile di vita eco-sostenibile;

  • valorizzazione territoriale e riqualificazione immobiliare, in particolare di edifici rurali di borghi storici;
  • utilizzo dei plus del digitale e dell’innovazione tecnologica, applicata sia alla progettazione sia allo sviluppo immobiliare, sia all’ambito salutistico, con la possibilità di misurare, ad esempio, lo stato di salute del sistema neurovegetativo e proporre agli ospiti suggerimenti e percorsi per ritrovare o migliorare il proprio equilibrio.

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