Di Maio-Zingaretti, incontro per il nuovo Governo: Conte ancora presidente del Consiglio?

Mario D’Angelo

23/08/2019

Grazie alle divisioni interne alle due forze politiche, Giuseppe Conte potrebbe emergere ancora una volta vincitore

Di Maio-Zingaretti, incontro per il nuovo Governo: Conte ancora presidente del Consiglio?

L’esperienza di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi potrebbe non essere conclusa. Ha già avuto un primo esito il pressing di Sergio Mattarella su Partito Democratico e Movimento 5 Stelle affinché diano una risposta in tempi brevi sull’eventuale accordo di governo. I rispettivi leader delle due forze politiche, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio si sono visti stasera a cena per un incontro informale. Il capo politico pentastellato ha messo sul piatto l’ipotesi di un Conte-bis e, naturalmente, il taglio dei parlamentari. Cosa avrà risposto il segretario dem?

Incontro Zingaretti-Di Maio per decidere su intesa Governo

Nel pomeriggio fonti M5S avevano smentito che tra i due fosse programmato un incontro nel weekend. Non è chiaro, quindi, se questo è stato deciso solo dopo (ma è improbabile) o se si volessero piuttosto acquietare i rumor.

Fonti dem hanno fatto trapelare che il colloquio è stato “molto cordiale”, ma la questione del prossimo capo del Governo sembra ancora ardua da dirimere. Anche perché nelle ultime ore, il Movimento ha cominciato a spingere affinché il presidente del Consiglio sia ancora Giuseppe Conte.

È un nome su cui Matteo Renzi, il primo artefice della possibile alleanza PD-M5S, non avrebbe nulla da ridire, ma che a Zingaretti, invece, non è gradito. Nonostante il clima cordiale, infatti, il segretario del PD è tornato a ribadire l’esigenza di “discontinuità” rispetto alla precedente esperienza di governo.

Divisioni interne ai partiti alla vigilia delle consultazioni

Ma a minare il potere di negoziazione del Partito Democratico sono le sue note divisioni interne. Ieri Zingaretti ha dato uno schiaffo ai renziani che avrebbe potuto mettere in serio pericolo la trattativa, mentre la giornata di oggi è iniziata con l’attacco di Renzi all’ex premier Paolo Gentiloni. Se il PD non si ricompatta e con tempi così brevi, in mancanza di un’alternativa potrebbe essere proprio Conte a riemergere come vincitore.

Ma in queste ore si sta facendo sentire anche il dissenso interno al Movimento 5 Stelle, e non dai soliti ignoti, ma da due esponenti di spicco come Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone. Mentre Di Maio tenta di rassicurare il PD sul fatto che il forno aperto è uno solo, l’uno riapre alla Lega, l’altro dice che il PD ha “la solita spocchia”, ed entrambi mettono a rischio la delicata trattativa.

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