Con una inflazione annuale al 124%, c’è un Paese dell’America Latina che sta crollando: è l’Argentina, in piena crisi economica a un mese dalle elezioni.
L’inflazione è da record in Argentina e il Paese rischia il collasso.
Nel dettaglio, il tasso di inflazione annuale è salito al 124,4% ad agosto, raggiungendo il livello più alto dal 1991, alimentando una dolorosa crisi del costo della vita nella nazione.
L’inflazione mensile di agosto pari al 12,4% sta spingendo i livelli di povertà oltre il 40% e alimentando la rabbia nei confronti della élite politica al potere in vista delle elezioni di ottobre.
L’Argentina è coinvolta in un ciclo di crisi economiche, con una grave perdita di fiducia nel peso che determina un costante deprezzamento, un’inflazione a tre cifre, riserve negative della banca centrale e un’economia indebolita a causa anche della siccità che colpisce l’agricoltura.
Argentina soffocata da un’inflazione al 124%, che può ancora peggiorare
L’inflazione annuale argentina è balzata nuovamente al 124% in agosto, secondo i dati pubblicati mercoledì dal Paese.
I funzionari si aspettano che il tasso di inflazione mensile dell’Argentina rimanga al di sopra del 10% a settembre, prima di rallentare fino a raggiungere un livello a una cifra in ottobre.
Con uno dei tassi di inflazione più alti e in più rapida crescita al mondo, il problema dell’Argentina con aumenti dei prezzi fuori controllo sta solo peggiorando, dopo che il governo ha svalutato ufficialmente la valuta del 18% in agosto, un giorno dopo un inaspettato risultato delle elezioni primarie che ha visto l’economista libertario outsider Javier Milei prendere il primo posto.
Le imprese di Buenos Aires e altrove hanno aumentato i prezzi da un giorno all’altro dopo il crollo della valuta, alimentando le preoccupazioni su un ritorno all’iperinflazione subita tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
L’aumento mensile del 12,4% di agosto è il più rapido dal febbraio 1991, ed è stato addirittura superiore alla media dell’11,5% stimata dagli economisti in un sondaggio di Bloomberg.
Le prospettive future sono altrettanto preoccupanti, con gli economisti intervistati dalla banca centrale che affermano che l’inflazione annuale raggiungerà quasi il 170% entro la fine dell’anno, mentre il prodotto interno lordo si contrarrà del 3%, secondo un sondaggio mensile pubblicato anch’esso mercoledì.
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