Inflazione Italia: ISTAT conferma accelerazione, +0,9% a ottobre. Cosa è costato di più

Laura Naka Antonelli

15 Novembre 2024 - 10:31

Occhio al trend dell’inflazione core: i prezzi che sono saliti di più a ottobre.

Inflazione Italia: ISTAT conferma accelerazione, +0,9% a ottobre. Cosa è costato di più

Nel mese di ottobre, l’inflazione italiana misurata dall’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha riportato una variazione nulla su base mensile, salendo dello 0,9% su base annua, rispetto al +0,7% del mese precedente. Lo ha riportato l’ISTAT, che ha confermato la stima preliminare.

Per quanto riguarda l’inflazione core, ovvero l’inflazione al netto degli energetici e degli alimentari freschi, nota anche come “inflazione di fondo”, il trend su base annua è stato a ottobre pari a un rialzo dell’1,8%, mentre l’inflazione al netto dei soli beni energetici è avanzata al ritmo annuo dell’1,9% (da +1,7% precedente).

ISTAT spiega il perché dell’accelerazione dei prezzi

L’Istituto Nazionale di Statistica ha spiegato la “lieve accelerazione” dell’inflazione italiana in primis con il trend dei prezzi dei beni alimentari non lavorati, che hanno riportato una crescita decisamente superiore rispetto al mese precedente, balzando al ritmo pari a +3,4% su base annua, rispetto al +0,3% di settembre.

Hanno inciso sul rafforzamento del trend dei prezzi anche la flessione inferiore dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (da -11% di settembre a -10,2%) e l’accelerazione dei prezzi degli alimentari lavorati (da +1,5% a +1,7%) e dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,4% a +3%): effetti, questi, che sono stati solo in parte compensati dal rallentamento dei prezzi dei beni energetici regolamentati (da +10,4% a +3,9%) e dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,0% a +3,6%).

In generale, ha precisato l’ISTAT, i prezzi dei beni sono scesi a un ritmo inferiore rispetto a quello del mese precedente (trend passato da -0,9% a -0,5%), mentre la crescita dei prezzi dei servizi ha segnato una decelerazione (da +2,8% a +2,7%).

Di conseuenza, il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si è ridotto, portandosi a +3,2 punti percentuali (dai +3,7 di settembre).

Sempre su base annua, il ritmo di crescita dei prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona ha accelerato (da +1% a +2%), come anche quello anche dei prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +0,5% a +1%).

A livello congiunturale, l’inflazione italiana ha risentito delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi beni energetici regolamentati (+7,1%), dei beni alimentari non lavorati (+2,7%) e lavorati (+0,2%) e dei servizi vari (+0,4%); dall’altra, ha influito sul trend della crescita pari a zero del dato (rispetto al mese precedente), il calo dei prezzi dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-1,3%), dei beni energetici non regolamentati (-0,9%), dei beni durevoli (-0,3%) e non durevoli (-0,2%).

Per quanto riguarda l’inflazione acquisita per il 2024, l’ISTAT ha annunciato che i prezzi sono saliti dell’1% (riferimento all’inflazione headline), mentre l’inflazione di fondo (core) ha segnato un progresso del 2%, in linea con il target di inflazione stabilito dalla BCE.

Il commento dell’ISTAT sul trend dei prezzi

Così l’ISTAT ha commentato le cifre:

“A ottobre l’inflazione risale a +0,9%, seppure in un quadro di stabilità congiunturale. Gli andamenti settoriali appaiono, tuttavia, differenziati. Nel comparto alimentare, la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione (+2,4% da +1,1% di settembre), con effetti che si manifestano sul carrello della spesa (+2,0% da +1,0%). Al contrario, i prezzi dei beni energetici accentuano il calo su base annua (-9,0% da -8,7%). Tra i servizi, si attenua la crescita tendenziale dei prezzi dei servizi ricreativi e culturali (+3,6% da +4,0%) mentre quelli dei trasporti evidenziano una lieve accelerazione (+3,0% da +2,4%)”.

L’Istituto Nazionale di Statistica ha inoltre reso noto con il rapporto di oggi che, nel mese di ottobre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) ha segnato una variazione pari a +0,3% su base mensile e a +1% su base annua (in accelerazione da +0,7% di settembre).

Occhio anche al trend dell’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, avanzato dello 0,1% su base mensile e dello 0,8% su base annua.

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