L’Italia torna in avanzo primario nel 2024, ma il debito pubblico risale: tra inerzia economica, carenza di investimenti e dazi globali, si riaffacciano stagnazione e bassa crescita.
La notifica dell’Istat sull’indebitamento e il debito pubblico italiano presenta un quadro in chiaroscuro:
“Nel 2024 l’indebitamento netto delle AP (-75.547 milioni di euro) è stato pari al -3,4% del Pil, in diminuzione di 78,7 miliardi rispetto al 2023 (-154.284 milioni di euro, corrispondente al -7,2% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato positivo e pari allo 0,4% del Pil, con un miglioramento di 4 punti percentuali rispetto al 2023. La spesa per interessi che, secondo le attuali regole di contabilizzazione, non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,9% del Pil, mostrando una crescita di 0,2 punti percentuali rispetto al 2023. A fine 2024 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a circa 2.966.597 milioni di euro (135,3% del Pil).”
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