L’inflazione in Italia sale ancora: è al massimo dal 1986

Violetta Silvestri

01/07/2022

Gli ultimi dati Istat hanno mostrato, seppure in termini preliminari, che l’inflazione è aumentata ancora di più a giugno. L’accelerazione è la più forte dal 1986: è questo il picco?

L’inflazione in Italia sale ancora: è al massimo dal 1986

L’inflazione in Italia segna un nuovo record e accelera a giugno come non era mai accaduto dal 1986.

A riferirlo è la nota preliminare dell’Istat, con queste parole: “A giugno l’inflazione accelera di nuovo salendo a un livello (+8,0%) che non si registrava da gennaio 1986 (quando fu pari a +8,2%). Le tensioni inflazionistiche continuano a propagarsi dai Beni energetici agli altri comparti merceologici, nell’ambito sia dei beni sia dei servizi.”

In crescita anche il cosiddetto “carrello della spesa”, che comprende beni alimentari, con effetti sul budget delle famiglie.

Nel dettaglio di seguito, tutti i nuovi dati sull’inflazione in Italia.

Inflazione corre in Italia: +8% annuale, è il picco?

I dati sull’inflazione italiana di giugno non sono rincuoranti e mettono a segno un nuovo rialzo da record: è il picco o aumenteranno ancora?

Secondo i risultati Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato una crescita dell’1,2% su base mensile e un balzo dell’8,0% su base annua (da +6,8% del mese precedente).

L’accentuano aumento è così giustificato:

“In un quadro di diffuse tensioni inflazionistiche, l’ulteriore accelerazione della crescita su base tendenziale
dell’indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente da una parte ai prezzi dei Beni energetici
(la cui crescita passa da +42,6% di maggio a +48,7%) e in particolare degli Energetici non regolamentati
(da +32,9% a +39,9%..”

Anche i Beni energetici regolamentati crescono a +64,3%, così come i Beni alimentari, sia lavorati (da +6,6% a +8,2%) sia non lavorati (da +7,9% a +9,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4,4% a +5,0%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +6,0% a +7,2%).

L’inflazione di fondo, che non comprende energetici e alimentari freschi, passa da +3,2% a +3,8% e quella con esclusione soltanto degli energetici balza a +4,2%.

A livello annuale hanno mostrato un aumento sia i beni che i servizi, con rispettivamente un +11,4% e un +3,4%.

L’inflazione acquisita per il 2022 è di +6,4% per l’indice generale e di +2,9% per la componente di fondo.

L’Istat ha sottolineato che:

“...prezzi al consumo al netto degli energetici e degli alimentari freschi (componente di fondo; +3,8%) e al netto dei soli beni energetici (+4,2%) registrano aumenti che non si vedevano rispettivamente da agosto 1996 e da giugno 1996. Al contempo, l’accelerazione dei prezzi degli Alimentari, lavorati e non, spingono ancora più in alto la crescita di quelli del cosiddetto “carrello della spesa” (+8,3%, mai così alta da gennaio 1986, quando fu +8,6%).”

Da segnalare che, dopo il record della Spagna con un +10% di inflazione riportata giorni fa, anche in Eurozona l’indice dei prezzi al consumo vola oltre le attese a giugno, a +8,6%.

Bisognerà capire se il picco è stato finalmente toccato o se si prospettano ulteriori balzi dei prezzi.

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