Inflazione e tagli ai tassi in Europa: cosa aspettarsi dopo la riunione Bce di luglio? Alcune risposte da un’indagine e da commenti dei banchieri centrali. Ecco quando i prezzi scenderanno al 2%.
Archiviata la riunione Bce di luglio, analisti e investitori pensano già al dopo.
La prima domanda è: quando scenderà davvero l’inflazione per tornare al target del 2%? Una prima risposta è arrivata proprio il giorno dopo l’incontro dell’Eurotower dai risultati di un’indagine proprio della banca centrale tra professionisti ed esperti finanziari.
Il secondo quesito che i mercati si stanno ponendo in questo momento riguarda le prossime mosse di Lagarde e degli altri membri. La conferenza stampa della governatrice non ha chiarito i dubbi e ha volutamente omesso ogni possibile dettaglio sul meeting di settembre. Non sorprende, quindi, che qualche analista stia ora scontando un solo altro taglio entro l’anno.
In questo contesto ancora incerto, ecco cosa si aspettano i professionisti sull’inflazione europea e quali sono le previsioni sui tassi di interesse Bce.
Inflazione in Europa al 2%, ecco quando
Nel Survey of Professional Forecasters (SPF) della Bce per il terzo trimestre del 2024 è emerso che la banca centrale raggiungerà il suo obiettivo di inflazione nel 2025.
I prezzi al consumo saliranno del 2% il prossimo anno, in linea con la previsione del sondaggio precedente. Anche la proiezione per il 2024 è rimasta invariata al 2,4%, mentre le prospettive per il 2026 sono scese all’1,9% dal 2%.
Le aspettative a lungo termine sia per l’inflazione complessiva che per quella di fondo sono rimaste stabili al 2%.
Per quanto riguarda la crescita, la previsione è di un +0,7% nel 2024 contro lo 0,5% dell’ultimo ciclo di indagine, anche se le prospettive per il 2025 sono peggiorate all’1,3% dall’1,4%.
I risultati sono arrivati un giorno dopo che la Bce ha mantenuto i tassi di interesse al 4,25%, senza fornire un segnale chiaro su quando allenterà nuovamente la politica monetaria. Le scommesse di mercato puntano a due ulteriori tagli nel 2024, anche se i funzionari si stanno chiedendo se ciò sia davvero fattibile.
Cosa farà la Bce con i tassi? I dubbi sui tagli
La Bce ha mantenuto invariati i tassi e la sua presidente, Christine Lagarde, ha dichiarato che la sua successiva decisione del 12 settembre sarà “totalmente aperta”, restando ben lontana dal dichiarare vittoria sull’inflazione.
Tuttavia, il governatore francese Francois Villeroy de Galhau e il suo collega lituano Gediminas Simkus hanno offerto alcune indicazioni più chiare in interviste venerdì, sostenendo le aspettative del mercato per altri due tagli dei tassi quest’anno, a settembre e dicembre.
“Le aspettative del mercato sull’andamento dei tassi di interesse mi sembrano piuttosto ragionevoli al momento”, ha affermato Villeroy in un’intervista alla radio francese BFM Business. Simkus è andato oltre, dichiarando in una conferenza stampa a Vilnius che i tassi “continueranno a scendere, e in modo significativo, di un punto percentuale all’anno”.
“Se non ci saranno sorprese o cigni neri e l’inflazione convergerà come previsto, un ulteriore allentamento della politica monetaria sarà senza dubbio sul tavolo dei prossimi incontri”, ha sottolineato.
“Non ho dubbi che la questione del taglio sarà messa in discussione a settembre”, ha detto Simkus, sottolineando tuttavia che non è chiaro se una mossa si concretizzerà poiché la Bce deve ancora valutare i nuovi dati nelle prossime settimane.
Altri sono stati più cauti, con l’estone Madis Muller che ha messo in guardia dagli impegni preventivi.
Muller ha riconosciuto le aspettative del mercato per almeno un altro taglio, ma ha aggiunto di non voler commentare oltre.
In un’intervista alla radio locale Aripaev, ha sottolineato che l’inflazione dei servizi intorno al 4% e la crescita salariale al 5% “non sono in linea con l’obiettivo del 2%”. Tuttavia, “penso che sia realistico che nei prossimi 12 mesi l’inflazione continuerà a vedere un trend in rallentamento”, ha affermato.
Anche il finlandese Olli Rehn ha messo in guardia dal prendere impegni preventivi su un percorso specifico per i costi di finanziamento, affermando che persistono rischi al rialzo per i prezzi.
I dubbi sulle prossime mosse Bce - e sull’andamento dell’inflazione - sono ancora da sciogliere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA