Insegnanti di sostegno: tutte le novità in arrivo con il decreto Scuola

Teresa Maddonni

16 Luglio 2024 - 19:12

Novità per gli insegnanti di sostegno in arrivo con il decreto Scuola in fase di conversione: dalla specializzazione con sanatoria, ai titoli esteri, alla conferma da parte delle famiglie.

Insegnanti di sostegno: tutte le novità in arrivo con il decreto Scuola

Novità in arrivo per gli insegnanti di sostegno con il decreto Scuola in fase di conversione che ha ottenuto la fiducia alla Camera per poi passare, dopo il via libera definitivo, al Senato e approdare in Gazzetta Ufficiale entro la fine del mese.

Le novità per gli insegnanti di sostegno del decreto legge n.71 del 31 maggio 2024 recante “Disposizioni urgenti in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025 e in materia di università e ricerca” riguardano quella che è stata definita una sanatoria per i precari che potranno conseguire la specializzazione in meno tempo rispetto a coloro che hanno ottenuto il titolo frequentando un ciclo di Tfa; lo stesso discorso riguarda coloro che hanno conseguito la specializzazione all’estero.

Tra le novità per gli insegnanti di sostegno nel decreto Scuola, o meglio conosciuto come decreto Sport e Scuola, vi è anche quella che riguarda la conferma su richiesta delle famiglie sullo stesso posto a garanzia della continuità didattica.

Si tratta di novità che fanno discutere e che vedono l’opposizione del mondo della scuola e dei sindacati. Vediamo nel dettaglio quali sono e cosa cambia per gli insegnanti di sostegno dal prossimo anno scolastico.

Insegnanti di sostegno: novità specializzazione con Indire

Gli insegnanti di sostegno precari non in possesso della specializzazione potranno ottenerla con Indire secondo il decreto Scuola. Si tratta di quella che è stata definita una sanatoria e che riguarda anche gli specializzati all’estero.

Secondo il testo in conversione gli insegnanti di sostegno con almeno tre anni di servizio nei cinque anni precedenti anche non continuativi nelle istituzioni statali o paritarie possono ottenere la specializzazione seguendo un corso da 30 Cfu entro il 31 dicembre 2025 tra quelli indetti da Indire e che possono essere attivati in forma autonoma o in convenzione dalle università.

I corsi di specializzazione da 30 Cfu si affiancano al percorso da 60 Cfu con tirocinio diretto e indiretto conosciuto anche come Tfa sostegno, oggi al suo IX ciclo e che prenderà il via a breve.

La scelta di introdurre i corsi Indire crea malcontento tra i precari portando a una guerra all’interno della stessa categoria. Ricordiamo che chi segue il Tfa per un costo che arriva a superare i 3.000 euro lo fa spesso avendo alle spalle anche più di tre anni di servizio e dopo aver superato una selezione. Le selezioni del IX ciclo si stanno concludendo e le iscrizioni sono aperte in molte università; molti si troveranno nella condizione di dover scegliere quale percorso intraprendere senza che il decreto convertito sia ancora arrivato in Gazzetta Ufficiale e che vi siano disposizioni in merito.

I corsi Indire i sono riservati anche a coloro che hanno ottenuto la specializzazione per il sostegno all’estero e che sono in attesa del riconoscimento della stessa in Italia. Con il titolo italiano dovranno rinunciare contestualmente a quello acquisito in un altro Paese. Indire, sempre stando al decreto Scuola, viene commissariata e la decisione viene contestata dai sindacati e in particolare dalla Flc Cgil che spiega in un comunicato:

C’è la volontà di questo governo di considerare gli enti di ricerca come strumentali alle proprie esigenze e di voler prendere il controllo diretto delle filiere della conoscenza. Il commissariamento di Indire non è un fulmine a ciel sereno: sembra piuttosto l’atto formale che ratifica il tentativo del ministro Valditara di gestire direttamente quello che dovrebbe essere un ente pubblico di ricerca.

Insegnanti di sostegno confermati dalle famiglie

Gli insegnanti di sostegno potranno essere confermati dalle famiglie secondo il decreto Scuola e di questa norma già si discute da tempo e ha fatto assai parlare di sé per la contrarietà di chi ha una specializzazione conseguita con sacrifici personali ed economici.

La conferma per un successivo anno scolastico sul posto assegnato riguarda gli insegnanti con contratto a tempo determinato e viene disposta dal dirigente scolastico che ascolta la famiglia dello studente con disabilità e nel suo interesse. La conferma, quindi, riguarda sia chi ha insegnato sul posto di sostegno con la specializzazione sia chi lo ha fatto senza. La priorità tuttavia, specifica il decreto-legge approvato ancor prima delle modifiche in fase di conversione, viene data a coloro che sono in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno e si trovano pertanto nella prima fascia delle Gps.

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