Via libera dal Pd per Conte premier, ma sembra restare il nodo Di Maio vice. Pesa eccome l’endorsement di Trump. Il punto
Non si può ancora parlare di dirittura d’arrivo, ma di certo le trattative che potrebbero portare a salire al governo Movimento 5 stelle e Partito democratico sono sembrate andare in scena in un clima più sereno oggi, almeno a partire dal primo pomeriggio.
Dopo l’impasse della nottata di ieri e l’apparente incomunicabilità senza ritorno sancita dall’annullamento del vertice di stamattina, il clima pare essersi disteso: le parti remano verso la stessa direzione, malgrado i punti ancora da definire prima di una proposta ufficiale a Mattarella, per cui ormai i tempi sono strettissimi.
Lo stallo legato al premier sembra superato, col Partito democratico pronto ad aprire a un Conte-bis, ma ci sono ancora diversi nodi.
Su tutti, resta il problema legato alla figura del secondo vicepremier, che il Pd vorrebbe bypassare mentre per i 5 stelle dovrebbe restare in Luigi Di Maio.
Intesa M5s-Pd: ok a Conte premier, resta il nodo Di Maio vice
Incontratesi alle 18, le delegazioni Pd e M5s - decise a sciogliere la crisi di governo - hanno parlato dei “punti per una base comune di programma”, stando a quanto dichiarato dalla vicesegretaria Dem Paola De Micheli.
Tuttavia nessun dettaglio è stato ancora davvero sciolto, almeno non pubblicamente; restano solo le rassicurazioni del capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Stefano Patuanelli, che ha parlato di “buon clima” e specificato che il vertice odierno non aveva come obiettivo quello di fare dei nomi per l’esecutivo in formazione:
“Il Partito democratico ci ha illustrato i suoi punti e noi abbiamo ribadito i nostri dieci punti programmatici. Il nostro capo politico è Luigi Di Maio, e ora stiamo andando a confrontarci con lui”.
Ma i riflettori del giorno hanno tutti illuminato Giuseppe Conte, già reduce dai consensi e le attestazioni di stima successive al G7 conclusosi ieri, e oggi di fronte a un vero e proprio endorsement del Presidente USA Donald Trump.
Il tycoon si è esplicitamente augurato che la premiership resti a Conte, definito “uomo di grande talento”, che “lavora bene per il suo Paese”, malgrado l’errore iniziale sul nome (’Giuseppi’).
Starting to look good for the highly respected Prime Minister of the Italian Republic, Giuseppe Conte. Represented Italy powerfully at the G-7. Loves his Country greatly & works well with the USA. A very talented man who will hopefully remain Prime Minister!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 27 agosto 2019
Un’attestazione che ha di certo il suo peso, e non è da escludere che l’abbia avuto e lo stia avendo anche nei dialoghi ancora in corso tra le parti.
Intanto le consultazioni di oggi, da poco terminate, hanno visto recarsi al Colle i presidenti di Senato e Camera, seguìti da Leu e Civica Popolare, che hanno ribadito il loro sì al governo.
Risluterà cruciale la giornata di domani, quando a riferire la situazione al Presidente Mattarella saranno Pd e M5S.
E i mercati come reagiscono? A quanto pare hanno prezzato in maniera positiva il possibile sorgere del governo giallorosso, con lo spread a quota 183, ovvero ai minimi da maggio del 2018.
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