Ecco cosa prevede la legge sugli obblighi del proprietario invalido riguardo al pagamento delle spese condominiali e gli esoneri.
La legge riconosce una serie di agevolazioni e benefici di natura economica ai cittadini invalidi, in particolare la legge n. 104/1992. Ciò è indispensabile per garantire l’uguaglianza sostanziale prevista dalla Costituzione e assicurare a tutta la cittadinanza l’inclusione sociale e professionale.
Ecco perché molte persone si chiedono se la condizione di invalidità consenta di evitare di pagare le spese condominiali, un impegno davvero gravoso per molte persone. D’altronde, è assai probabile, anche se non automatico, che i cittadini con disabilità non possano utilizzare quanto gli altri tutte le aree comuni e i servizi del condominio.
Un fatto che rappresenta di per sé un problema e certo non fa accettare di buon grado la partecipazione alle spese per la manutenzione. Vediamo cosa prevede la legge e quali aiuti ci sono.
Gli invalidi devono pagare il condominio?
La legge non prevede un esonero generale alle spese condominiali per i cittadini invalidi.
Indipendentemente dalla gravità della disabilità e dalle specifiche condizioni di salute, quindi, anche le persone con invalidità riconosciuta - indipendentemente dalla percentuale attribuita - devono pagare il condominio con le stesse regole degli altri.
In particolare, ogni proprietario deve contribuire in proporzione alla quota di proprietà (a seconda dei millesimi o altro criterio previsto) alle spese per le aree comuni del condominio. Rientrano in questa categoria tutti gli spazi e i servizi del condominio accessibili a tutti i proprietari, a prescindere dall’effettivo utilizzo fatto del bene. Si pensi, per esempio, alla pulizia delle scale o alla portineria. Il dovere di pagare deriva dalla proprietà immobiliare e di conseguenza nessuno è esonerato, nemmeno il condomino invalido.
Quando gli invalidi non pagano il condominio
L’unica ipotesi in cui i proprietari invalidi sono esonerati dal pagamento delle spese condominiali è quella in cui questa deroga viene prevista dal regolamento condominiale adottato all’unanimità.
Non è infatti da escludere, per quanto raro, che il regolamento preveda delle agevolazioni specifiche per i condomini con disabilità, magari non un esonero completo da tutte le spese ma uno sconto o comunque un calcolo più conveniente della quota di partecipazione. Questo tipo di decisione può anche essere assunta dall’assemblea condominiale all’unanimità, ma ovviamente non può essere pretesa dal condomino invalido o dai suoi familiari.
Condomini invalidi che non possono usare le aree comuni
Come anticipato, per molti il problema delle spese condominiali riguarda le aree comuni di cui il cittadino invalido non riesce a servirsi parimenti rispetto agli altri proprietari.
Si pensi, per esempio, al proprietario in sedia a rotelle che non può accedere a delle aree comuni per l’assenza di rampe o comunque soltanto in maniera molto difficoltosa.
I vari casi possibili sono dei più disparati, dipendendo dalle specifiche condizioni di salute del cittadino. Chi ha determinate allergie, ad esempio, potrebbe non usare affatto il giardino condominiale e così via. Tutte queste situazioni sono meritevoli di attenzione e senza dubbio comprensibili nelle loro difficoltà, ma non consentono un esonero o una riduzione delle spese condominiali. Ciò è possibile soltanto quando strutturalmente non c’è accesso all’area comune o il servizio non serve il condomino, non per questioni soggettive. Ovviamente, se è possibile determinare i pagamenti in base ai consumi o delimitare con certezza l’ingresso nelle aree comuni si può ottenere una riduzione dei costi. Si può piuttosto pensare a soluzioni alternative, come ottenere la rimozione delle barriere architettoniche dall’edificio.
Indipendentemente dalla potenzialità di godimento dell’area comune e dall’uso effettivo fatto, ogni condomino può legittimamente rifiutare il pagamento delle spese condominiali relativo a innovazioni eccessivamente gravose o voluttuarie, quando è possibile farne un utilizzo separato e soltanto da parte dei condomini che non hanno approvato l’intervento. Ciò accade molto spesso con gli ascensori chiusi a chiave affinché li utilizzino (e paghino) soltanto i condomini che li vogliono e utilizzano. La possibilità di evitare queste spese vale per tutti i proprietari, compreso il condomino invalido.
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