Pensioni e assegni per gli invalidi aumentati dello 0,4% dal 2018 complice la perequazione provvisoria: ecco i nuovi importi aggiornati.
Indennità di invalidità INPS aumentata nel 2018: ecco gli importi dei vari assegni riconosciuti a chi si trova in una situazione invalidante aggiornati al 2018.
Quest’anno sono stati aumentati gli importi delle prestazioni che l’INPS eroga in favore degli invalidi, come l’assegno di invalidità ma anche quello di accompagnamento, ossia la prestazione economica che l’Istituto di previdenza riconosce in favore degli invalidi civili che necessitano di continua assistenza.
Il motivo per cui gli importi delle indennità di invalidità INPS sono stati aumentati è semplice: nel 2018 infatti è previsto un aumento generalizzato delle pensioni nella misura dell’1,1% per chi non ha un reddito elevato, che per le prestazioni assistenziali che l’Istituto di previdenza eroga in favore degli invalidi è ridotto allo 0,4%. Il tasso dell’1,1% è stato applicato invece ai soli assegni sociali (aumentati a 453€) e alla pensione di invalidità civile (aumentata a 282,54€).
Allo stesso tempo l’eventuale limite di reddito per usufruire di questi assegni assistenziali è stato aumentato dello 0,8%.
Per questo motivo è necessario un aggiornamento degli importi delle pensioni e degli assegni di invalidità per l’anno 2018; per sapere quanto riceverete da quest’anno, quindi, potete scaricare la circolare INPS che trovate di seguito oppure selezionate direttamente il trattamento assistenziale che vi interessa dal menù sottostante.
Indennità di invalidità INPS 2018
Pensione di invalidità civile
La pensione di invalidità civile è quel contributo previdenziale che l’INPS riconosce a chi ha un’invalidità riconosciuta non inferiore al 74%, purché sia disoccupato e abbia un reddito inferiore ai 4.853,29 euro.
Per il 2018 - merito dell’aumento dell’1,1% - l’importo dell’assegno mensile di invalidità passa da 279,47€ a 282,55€.
Ulteriori 10,33€ spettano per tredici mensilità a coloro che non hanno un reddito superiore all’importo complessivo (calcolato su base annua) dell’assegno sociale e della predetta maggiorazione.
Pensione di invalidità totale
Fino al 99% di invalidità spetta la pensione civile, mentre gli invalidi al 100% hanno diritto alla pensione di invalidità totale. A differenza di quella civile, per richiedere quella totale basta essere sotto una soglia di reddito pari a 16.664,36€ annui.
Gli importi dei due trattamenti previdenziali invece sono gli stessi: 282,55€ per merito dell’aumento, più ulteriori 10,33€ al mese per chi non ha un reddito superiore all’importo complessivo dell’assegno sociale.
Indennità di accompagnamento
Come anticipato, l’indennità di accompagnamento è quella misura previdenziale riconosciuta ai soli invalidi al 100% non autosufficienti, i quali quindi hanno bisogno di assistenza continua anche per svolgere delle semplici attività quotidiane.
Per questa misura non è prevista una soglia di reddito entro la quale si può beneficiarne. L’importo base per il 2018 è di 516,35€, che aumenta a 915,18€ per i ciechi assoluti.
Pensioni per ciechi
L’INPS riconosce un assegno mensile sia ai ciechi parziali che a quelli assoluti.
Nel dettaglio, per i ciechi parziali nel 2018 è valida la soglia dei 16.664,36€; superata questa quindi non è possibile richiedere il trattamento previdenziale.
L’importo dell’assegno è pari a 282,55€ mensili, anche per gli over 65.
Per i ciechi assoluti la soglia di reddito entro la quale beneficiare del trattamento è sempre 16.664,36€, mentre cambia l’importo: 305,56€ mensili, aumentabili a seconda dei casi fino a 338,30€ (incremento al milione).
Per gli over 65 l’importo del trattamento è lo stesso, ma in caso di incremento al milione questo è pari a 266,80€ e a 289,81€ dal compimento del 70° anno di età.
Assegno per decimisti e ventesimisti
Chi ha un problema alla vista tale da rendergli un residuo visivo non superiore - per ogni occhio - ad un decimo, riceverà un assegno previdenziale pari a 209,70€ mensili, ma solo se il reddito personale non è superiore agli 8.011,78€.
Per chi invece ha un residuo visivo non superiore ad un ventesimo per ciascun occhio può fare richiesta del trattamento previdenziale (pari sempre a 209,70€) indipendentemente dal reddito percepito.
Pensione per sordomuti
Anche i sordomuti ricevono una speciale pensione di invalidità dall’INPS, purchè siano entro la soglia dei 16.664,36€ annui. In tal caso l’importo della pensione è lo stesso di quella percepita dai ciechi: 282,55€ mensili per tredici mensilità.
Ai sordomuti viene riconosciuta anche un’indennità di comunicazione, pari a 256,21€.
Pensione per talassemici
Per coloro affetti da talassemia, ossia la malattia ereditaria del sangue che comporta anemia, l’importo della pensione per il 2018 è aumentato a 507,42€.
Non ci sono limiti di reddito per beneficiare di questo trattamento previdenziale.
Assegno sociale sostitutivo
Così come l’assegno sociale ordinario, anche per l’assegno sociale sostitutivo nel 2018 è stata aumentata l’età nella quale si può fare la richiesta: non più 65 anni e 7 mesi, ma 66 anni e 7 mesi.
Gli importi di questo trattamento previdenziale non cambiano a seconda dello stato di invalidità del richiedente, come possiamo vedere dalla tabella successiva:
Invalidità | Limite di reddito | Importo assegno sociale sostitutivo |
Parziale | 4.853,29€ | 368,91€ |
Totale | 16.644,36€ | 368,91€ |
Pensione sostitutiva
Anche gli importi della pensione sostitutiva sono stati aggiornati tenendo conto dell’aumento dell’1,1% dei trattamenti previdenziali. Il risultato dell’aggiornamento è riassunto nella tabella sottostante:
Invalidità | Limite di reddito | Importo assegno sociale sostitutivo |
Parziale | 4.853,29€ | 289,24€ |
Totale | 16.644,36€ | 289,24€ |
Indennità di frequenza
Per i minori l’INPS riconosce un’indennità di frequenza, aumentata a 282,55€ per il 2018, per una soglia di reddito pari a 4.853,29€.
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