Boom per gli investimenti in opere d’arte (ma occorre fare attenzione)

Luca Fiore

11/11/2019

L’investimento in arte può garantire grandi ritorni ma anche incorporare forti rischi. Vediamo come fare per muoversi in tutta sicurezza.

Boom per gli investimenti in opere d’arte (ma occorre fare attenzione)

Grandi opportunità uguale grandi rischi. Una delle regole fondamentali degli investimenti regola anche il mercato delle opere d’arte.

Per un mercato che negli ultimi 10 anni ha raddoppiato il suo valore, è ovvio che siano presenti forti rischi.

È “necessaria –ha commentato Jean-François Cazeau, mercante d’arte francese- una conoscenza approfondita del mercato, meglio affidarsi a dei professionisti. Il valore dei multipli di Picasso è raddoppiato in soli 5 anni”

Investire in arte: due i grandi rischi

Parlando di opere d’arte, il passaggio da passione a investimento si rivela particolarmente fruttuoso visto che si stima che negli ultimi 4 anni l’investimento in opere d’arte sia cresciuto del 45% in termini di valore.

Ma, come detto, a grandi guadagni corrisponde sempre un’elevata dose di rischio. Oltre alle normali oscillazioni di mercato, l’investimento in arte si trova a che fare con un rischio non presente in altre forme di investimento: quello di acquistare un falso.

Solo nel 2018, i Carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno provveduto al sequestro di ben 1.232 falsi, di cui 953 erano copie di opere di artisti moderni e contemporanei.

Investire in arte: come fare per essere sicuri dell’autenticità

“Riconoscere un falso non è semplice per chi non ha un occhio particolarmente allenato, mentre per chi è del settore, ci sono dei tratti rivelatori che fanno comprendere l’autenticità dell’opera”, ha detto Cazeau.

“Per evitare questi problemi, è necessario rivolgersi a professionisti qualificati e competenti dei diversi settori del mercato, come le gallerie d’arte, che mettono in gioco il proprio nome e la propria reputazione in ogni transazione”.

Superato l’ostacolo dell’autenticità dell’opera, continua il gallerista, “il mercato dell’arte si conferma un ottimo modo per far fruttare il proprio capitale”.

Ad esempio, il valore dei multipli di Picasso, come le incisioni e le linoleografie, “è cresciuto del 200% tra il 2000 e il 2015”. Il fenomeno non è limitato all’autore di Guernica: ”artisti storici come Picasso, Giacometti, Mirò, Matisse ecc, hanno fatto registrare una crescita costante, con una media del 10% ogni anno”.

Per quanto riguarda le opere d’arte contemporanea, il discorso è più complesso, “poiché si tratta di un mercato in cui operano artisti tutt’ora in attività”.

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