Più controlli e interventi mirati sul territorio: lo chiede il Ministero dell’Interno. Ecco cosa può cambiare
È in arrivo una decisa stretta sugli assembramenti in Italia. Ad annunciarlo è una circolare che dal Ministero dell’Interno è stata inoltrata ai prefetti nelle ultime ore.
Nella comunicazione si fa un chiaro riferimento a “maggiori controlli e interventi più efficaci e tempestivi” , al fine di arrestare sul nascere le principali situazioni di rischio che episodi di aggregazione possono causare.
Episodi che non sono mancati nello scorso weekend, rappresentando con molta probabilità la molla che ha spinto il Ministero a sollecitare una stretta immediata su tutto il territorio.
Non sono passate inosservate infatti le immagini dei principali centri italiani affollati come non si vedeva forse dai periodi pre-covid; da via del Corso a Roma passando per il Duomo di Milano e via Toledo a Napoli, scenari che sembrano poter influire in modo netto sui più recenti numeri e l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva.
Italia: arriva stretta sugli assembramenti
Nella circolare si evidenzia come nel fine settimana si siano visti affollamenti sparsi in molte zone d’Italia, uniti a non rare violazioni delle normative di distanziamento e protezione:
“In diverse località del Paese abbiamo assistito a situazioni di particolare assembramento, in occasione delle quali è stata anche riscontrata una percentuale non irrilevante di inosservanza dell’obbligo di utilizzo delle mascherine”.
Le circostanze spingono quindi il capo di Gabinetto del Ministero dell’Interno, Bruno Frattasi, a chiedere ai prefetti una sorveglianza più serrata e “interventi tempestivi” sulle eventuali violazioni.
Azioni che vanno coordinate in primis a livello provinciale, trattandosi di fatto di interventi concreti e, in linea generale, di una probabile moltiplicazione di forze dell’arma addette ai controlli nelle zone considerate più a rischio.
Ai Comitati provinciali viene infatti esplicitamente richiesta una “significativa diminuzione” del fenomeno nel futuro, anche tramite la chiusura di vie, piazze e aree più soggette ad assembramenti, o di strutture e dimensioni tali da non garantire il giusto distanziamento.
Incombe però sempre lo spettro di un nuovo lockdown totale, affatto lontano dalle scelte dell’esecutivo visti i contagi in crescita e gli ultimi avvertimenti arrivati dall’Ordine dei Medici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA