L’Italia anello debole dell’Eurozona e sull’orlo della crisi del debito

Violetta Silvestri

03/01/2023

L’Italia torna nel mirino degli analisti internazionali: il nostro Paese rischia più degli altri di cadere nella trappola di una crisi del debito innescata dalla Bce. L’analisi di FT.

L’Italia anello debole dell’Eurozona e sull’orlo della crisi del debito

L’Italia si prepara a un 2023 intenso e ricco di insidie: il Paese sarà travolto nella crisi del debito, con la Bce pronta ad aumentare ancora i tassi di interesse?

La domanda è stata posta a diversi analisti del Financial Times e la risposta è stata implacabile: la nostra nazione rischia più delle altre e si presenta come l’anello debole dell’Eurozona per i suoi fragili conti pubblici.

La questione non è di certo nuova. Da sempre l’Italia è osservata con criticità negli ambienti europei e non solo per la sua scarsa crescita e un debito pubblico che fatica a calare. Oggi, però, il tema è più sentito che mai, considerando la politica monetaria della Bce.

Italia al bivio: la situazione

Con il rialzo dei tassi avviato a luglio scorso per fermare l’impennata dell’inflazione e con la promessa di Lagarde e del suo board che gli incrementi proseguiranno nel 2023, la situazione italiana vacilla come non mai. Non solo, la riduzione di bilancio della banca centrale, che non reinvestirà più i titoli di Stato in scadenza come fatto in precedenza in tempo di pandemia, ha gettato altre ombre sulla tenuta dei conti.

Il tutto, in un momento assai critico per l’economia europea, alle prese con la crisi energetica e la necessità di sostenere imprese e consumatori dai pesanti rincari energetici (facendo altro debito?).

Il Governo Meloni ha già espresso un certo sdegno nei confronti della comunicazione di Lagarde e della scelta di continuare ad aumentare il costo del denaro.

Intanto, però, i tassi sono al 2,5% con mutui più alti e costi maggiori per lo Stato che deve pagare gli interessi sul debito. L’Italia è davvero l’anello debole dell’Eurozona e cosa rischia? Cosa dicono di noi.

Perché l’Italia può crollare sotto il “peso” della Bce

Non lascia spazio a dubbi l’analisi del Financial Times sul nostro Paese: l’Italia è il più suscettibile a una crisi del debito in Eurozona, con la Banca centrale europea che aumenta i tassi di interesse e acquista meno obbligazioni nei prossimi mesi.

Nove economisti su 10 in un sondaggio del quotidiano hanno identificato la nostra nazione come “la più a rischio di una svendita non correlata nei suoi mercati dei titoli di Stato.

Il Governo Meloni prevede che il deficit fiscale del Paese scenda dal 5,6% del Pil nel 2022 al 4,5% nel 2023 e al 3% l’anno successivo. Ma il debito pubblico italiano resta uno dei più alti d’Europa, poco più del 145 per cento del Pil. Inoltre, gli oneri finanziari sono aumentati drasticamente da quando la Bce ha iniziato ad alzare i tassi di interesse la scorsa estate.

Il rendimento dei titoli a 10 anni è salito sopra il 4,6%, quasi quadruplicando il livello di un anno fa e 2,1 punti percentuali sopra il rendimento equivalente dei titoli tedeschi.

Veronika Roharova, responsabile dell’economia dell’area dell’euro presso la banca svizzera Credit Suisse, ha dichiarato che finora il nuovo governo italiano aveva dato agli investitori pochi motivi per preoccuparsi, “ma le preoccupazioni potrebbero riaffiorare quando la crescita rallenta, i tassi di interesse aumentano ulteriormente e le emissioni [di debito] riprendono.”

Per Jesper Rangvid, professore di finanza alla Copenhagen Business School, ha affermato che “la Bce è stata troppo lenta [nel] riconoscere che l’inflazione non era temporanea, ma ora si sta aggiornando. Ho ancora paura, però, che non stringerà abbastanza a causa dei problemi che ciò causerebbe in Italia.”

Uno dei punti cruciali è che Francoforte dovrebbe iniziare a ridurre il suo portafoglio obbligazionario da 5 miliardi di euro di 15 miliardi di euro al mese a partire da marzo, sostituendo solo parzialmente i titoli in scadenza ed esercitando un’ulteriore pressione al rialzo sui costi di indebitamento italiani.

Ludovic Subran, capo economista dell’assicuratore tedesco Allianz, ha affermato che l’Eurozona rischia di ripetere il tracollo del mercato obbligazionario del blocco nel 2012 “poiché le capacità fiscali sono diverse tra i Paesi senza il pesante sostegno della Bce.”

Silvia Ardagna, capo economista europeo presso la banca britannica Barclays, ha sostenuto che “l’elevato stock di debito italiano, l’elevato deficit fiscale e la necessità di ulteriori misure di sostegno energetico rendono i mercati molto preoccupati”.

La Bce ha presentato un nuovo schema di acquisto di obbligazioni, noto come strumento di protezione della trasmissione, progettato per affrontare un aumento ingiustificato dei costi di indebitamento di un Paese. Tuttavia, più di due terzi degli economisti intervistati dal FT a dicembre hanno affermato di aspettarsi che non lo utilizzi mai.

L’Italia è avvisata? Vedremo cosa accadrà. Intanto, il Belpaese è di nuovo finito in prima pagina nei media stranieri per la questione, ormai ossessiva, del debito. I conti pubblici reggeranno nel 2023?

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