Se ti stai chiedendo quanto guadagna il creatore di Amazon, Jeff Bezos, sappi che è uno degli uomini più ricchi del mondo: ecco a quanto ammonta il patrimonio.
Quanto guadagna Jeff Bezos, il creatore di Amazon? Una domanda questa che almeno una volta tutti ci siamo fatti visto che, colui che dal nulla ha creato il colosso dell’e-commerce, stando alla rivista specializzata Forbes sarebbe in questo 2024 il terzo uomo più ricco al mondo.
In precedenza Jeff Bezos è stato a lungo l’uomo più ricco del mondo, cedendo poi lo scettro al francese Bernard Arnault - a capo del colosso del lusso e della moda LVMH - e al padre di Tesla Elon Musk.
Bezos al momento potrebbe contare su un patrimonio personale pari a 194 miliardi di dollari, in calo rispetto al passato a causa del divorzio con l’ormai ex moglie MacKenzie Scott a cui ha dovuto cedere buona parte delle sue quote di Amazon: non a caso la scrittrice ora è entrata nella classifica - sempre di Forbes - delle donne più ricche al mondo.
La ricchezza di Bezos infatti deriva principalmente dal possesso delle quote di Amazon, ma anche da altre società nate da oculati investimenti: Blue Origin - che guarda alla colonizzazione spaziale - e il Washington Post di cui è editore dopo averlo acquisito nel 2013 e molti altri.
Vediamo allora a quanto ammonta il patrimonio di Jeff Bezos, dando uno sguardo anche agli investimenti, alle opere di beneficenza, alla biografia e a quali sono i guadagni di Amazon.
Quanto guadagna Jeff Bezos: il patrimonio aggiornato del boss di Amazon
Il dato più sicuro in merito al suo patrimonio arriva da Forbes: la nota rivista finanziaria americana ogni anno infatti stila la classifica degli uomini più ricchi del mondo e Jeff Bezos occupa attualmente la terza posizione.
Al 2024 così Bezos potrebbe contare su un patrimonio personale stimato in194 miliardi di dollari, un record per il fondatore di Amazon visto che farebbe meglio anche del periodo d’oro del 2021, non risentendo al tempo stesso della “mazzata” arrivata con il suo divorzio.
Nel 2023 invece Bezos avrebbe potuto contare su un patrimonio personale stimato in 148 miliardi di dollari, in calo rispetto al picco del 2021 quando guardava tutti dall’alto verso il basso in questa speciale classifica con 177 miliardi in cassa.
Adesso per lui le cose sembrerebbero andare ancora meglio, con la pandemia che ha dato una ulteriore spinta all’affermazione di Amazon come leader assoluto nel settore dell’e-commerce.
Quanto guadagna Amazon, la creazione di Bezos?
Per capire il motivo della ricchezza di Jeff Bezos basterebbe dare un’occhiata ai numeri di Amazon nel 2023 l’azienda ha fatto registrare un fatturato pari a 574 miliardi di dollari per un utile di 30,4 miliardi di dollari.
Al momento del suo divorzio nel 2021 Bezos ha mantenuto il 9,98% delle quote di Amazon, mentre l’ex moglie ha ottenuto il 3,44%. A inizio anno però l’imprenditore ha venduto 12 milioni di azioni - incassando 2 miliardi di dollari - e potrebbe cederne fino a 50 milioni entro la fine dell’anno.
Visti i numeri di Amazon e questa progressiva vendita delle quote in suo possesso, presto Jeff Bezon potrebbe tornare a essere l’uomo più ricco al mondo.
Chi è Jeff Bezos e come ha creato Amazon (dal nulla)
Jeff Bezos, imprenditore e pioniere nel settore dell’e-commerce, nasce il 12 gennaio 1964 ad Albuquerque, nel New Mexico (Stati Uniti). Fin dalla giovinezza Bezos ama i computer, motivo per cui studierà informatica e ingegneria elettronica alla Università di Princeton.
Dopo la laurea lavora a Wall Street e nel 1990 è diventa il vicepresidente senior più giovane presso la società di investimento D.E. Shaw. Quattro anni dopo, lascia il suo lavoro ben retribuito per fondare Amazon.com, una libreria virtuale che nel tempo è diventata una delle più grandi storie di successo di Internet.
Bezos apre l’ufficio della sua nuova società nel suo garage dove, insieme a pochi dipendenti, inizia a sviluppare il software. Ampliano le operazioni trasferendosi in una casa con due camere e finalmente il team sviluppa il test del sito web.
Dopo aver invitato 300 amici a testare il sito in versione beta, Bezos apre Amazon.com, nome ispirato al noto fiume in Sud America, il 16 luglio 1995.
Il successo iniziale dell’azienda è impressionante. Senza alcuna promozione, Amazon.com riesce a vendere libri negli Stati Uniti e in altri 45 paesi stranieri in 30 giorni. In due mesi, le vendite generano $20.000 a settimana, una crescita molto più rapida di quanto previsto da Bezos e dal suo team di start-up.
Amazon.com viene quotata nel 1997, facendo interrogare molti analisti di mercato sul fatto che l’azienda potesse reggere o meno il confronto con i negozi tradizionali che lanciavano i propri siti di e-commerce. Due anni dopo, la start-up non solo tiene il passo, ma supera anche i concorrenti, diventando infine leader dell’e-commerce.
Nel 2006, Amazon.com lancia il suo servizio di video on demand; inizialmente noto come Amazon Unbox on TiVo, viene rinominato poi in Amazon Instant Video. Nel 2007, la società lancia il Kindle, un lettore digitale e palmare di libri che consente agli utenti di acquistare, scaricare, leggere e memorizzare numerosi libri.
All’inizio di dicembre 2013, Bezos fa scalpore quando rivela una nuova iniziativa sperimentale di Amazon, denominata «Amazon Prime Air», che utilizza droni - macchine controllate a distanza che possono eseguire una serie di compiti umani - per i servizi di consegna forniti ai clienti.
Secondo Bezos, questi droni sono in grado di trasportare oggetti che pesano fino a cinque chili e sono in grado di viaggiare entro una distanza di 10 miglia dal centro di distribuzione dell’azienda. Afferma inoltre che Prime Air potrebbe diventare una realtà in meno di quattro o cinque anni.
Bezos è protagonista anche di uno dei pochi grandi passi falsi di Amazon quando la società lancia il Fire Phone nel 2014; criticato per essere troppo fantasioso, la sua produzione viene interrotta l’anno successivo. Tuttavia, Bezos ottiene una vittoria con lo sviluppo di contenuti originali tramite Amazon Studios.
Dopo aver presentato diversi nuovi programmi nel 2013, Amazon ha successo nel 2014 con gli acclamati “Transparent” e “Mozart in the Jungle”. Nel 2015, la società produce e lancia “Chi-Raq” di Spike Lee come primo lungometraggio originale.
Nel 2016, Bezos è davanti alla telecamera per un’apparizione cameo in cui interpreta un alieno in “Star Trek Beyond”.
Nel 2019 dopo 25 anni di matrimonio, arriva il divorzio dalla moglie MacKenzie alla quale trasferisce il 16% delle azioni di Amazon; nel 2021 infine opta per un passo indietro smettendo di essere il CEO della sua creatura.
Jeff Bezos oltre Amazon: investimenti e filantropia
In pochi sanno che Bezos possiede anche una società di venture capital attraverso cui effettua investimenti, la Bezos Expeditions, che lo ha visto figurare tra i primi azionisti di Google: nel lontano 1998 l’attuale CEO di Amazon investì 250 mila dollari in Big G in cambio di 3 milioni di azioni, investimento che nel 2017 fruttò ben 3,1 milardi di dollari.
Questo è solo uno dei tanti esempi, ma Bezos è uno che guarda anche al futuro e parte del patrimonio ricavato da Amazon, che nel 2019 ha raggiunto il valore di 315 miliardi di dollari, viene investito nei molteplici progetti collaterali del paperone degli acquisti online.
Blue Origin, il progetto spaziale di Bezos, punta a formare le prime colonie extraterrestri entro il 2025: non solo, tra i piani dell’amministratore delegato di Amazon c’è anche quello di sfruttare la superficie lunare per ospitare l’industria pesante, trasferendo tutto ciò che nuoce al pianeta Terra sul satellite.
I suoi investimenti si estendono poi nel settore farmaceutico: sue sono PillPack, farmacia online per farmaci personalizzati rilevata per un miliardo di dollari, e Whole Foods Market, catena di supermercati che si dedicata a prodotti biologici.
Nonostante le critiche, l’ultima l’aver donato “solo” 600.000 mila dollari per gli incendi in Australia, parte del patrimonio e dei guadagni di Jeff Bezos vengono devoluti anche in beneficenza e in opere di carità: nel 2012 si è battuto per legalizzare il matrimonio tra coppie dello stesso sesso, donando 2,5 milioni di dollari allo stato di Washinghton, e altri proventi sono stati devoluti utilizzando sempre la Bezos Expeditions (dall’Istituto per la Neuroscienza di Princeton alla TheDream.US, fondo che elargisce borse di studio per immigrati privi di documenti portati negli Stati Uniti quando erano minorenni).
Un patrimonio così alto però fa apparire spesso come irrisorie le cifre donate da Bezos che, per molti, resta ancora un filantropo in erba. D’altronde, il suo attuale mestiere è essere uno degli uomini più ricchi della Terra.
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