Il gigante farmaceutico annuncia una rivoluzione in campo medico: già pronto il test del vaccino contro l’HIV negli Stati Uniti e in Europa
Johnson & Johnson pronto a testare un vaccino sperimentale contro l’HIV negli Stati Uniti e in Europa. Il gigante farmaceutico potrebbe partire con i test clinici già da quest’anno, aprendo la strada a una vera e propria rivoluzione in campo medico.
La stessa compagnia ha confermato la notizia alla CNBC, precisando che il tutto è frutto di lavori portati avanti insieme a GlaxoSmithKline ViiV Healthcare, azienda farmaceutica che si occupa solo della ricerca di nuovi trattamenti per combattere il virus HIV.
Nel progetto rientra anche la statunitense FDA, Food and Drug Administration, ovvero l’ente governativo che regola prodotti alimentari e farmaceutici.
All’atto pratico dovrebbe trattarsi di iniezioni mensili per i pazienti, un trattamento che potrebbe rappresentare una delle più grosse rivelazioni mediche degli ultimi decenni.
La società sta anche conducendo la seconda fase di una sperimentazione per lo stesso vaccino in Africa, per cui si attendono i risultati entro il 2021.
Johnson & Johnson: ecco la cura per l’HIV
Il gigante farmaceutico è pronto a testare il vaccino sperimentale contro l’HIV negli Stati Uniti e in Europa a partire già da quest’anno.
Si tratta, secondo prime rivelazioni della stessa compagnia, di “un’immunizzazione preventiva basata su un mosaico che si rivolge a vari ceppi del virus HIV”.
Ad oggi sono circa 1,1 milioni le persone negli Stati Uniti affette da HIV, 2 milioni quelle che convivono con il virus in Europa. L’HIV - Human Immunodeficiency Virus - è un virus che attacca il sistema immunitario e aumenta le probabilità di ammalarsi.
Se non trattato, può trasformarsi in AIDS, l’ultima fase dell’HIV, quando l’attacco al sistema immunitario può diventare irreversibile. Chi giunge a questo stadio vive in media solo tre anni dopo la diagnosi secondo i dati diffusi da HIV.gov.
Supera poi quota 60 milioni il numero di persone contagiate in tutto il mondo a partire dall’inizio della pandemia secondo il rapporto UNAIDS 2009: 25 milioni sono stati i decessi collegati al virus.
Al momento Johnson & Johnson sta già conducendo una sperimentazione clinica di fase 2 per il vaccino in Africa: saranno vaccinate 2.600 donne in cinque Paesi dell’Africa meridionale, e i risultati iniziali sono attesi per il 2021.
Il lavoro del colosso farmaceutico incontra anche l’impegno del presidente Donald Trump, più volte manifestato dal tycoon, per porre fine all’epidemia di HIV negli Stati Uniti entro il 2030.
La circostanza aveva già portato Gilead Sciences, realtà che domina il mercato dei farmaci dell’HIV, a raggiungere un accordo con l’amministrazione USA per donare farmaci che riducono il rischio di trasmissione dell’HIV a 200.000 persone all’anno fino al 2025.
Johnson & Johnson e GlaxoSmithKline lo scorso marzo hanno pubblicato dei dati che mostravano un efficacia dei vaccini mensili pari a quella delle pillole quotidiane attualmente in uso per il controllo dell’HIV.
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