Katherine Alvarez è la madre della piccola Kata, la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze: la biografia e perché il suo avvocato ha rinunciato all’incarico.
Chi è Katherine Alvarez, madre di Kata la bambina di 5 anni scomparsa a Firenze? Da quando lo scorso 10 giugno si sono perse le tracce della piccola di origini peruviane, si sono accesi i riflettori anche sui genitori e sulla famiglia della bimba.
Katherine Alvarez è stata la persona che ha avvertito i carabinieri dopo che da tre ore non si avevano più notizie della figlia, lasciata in custodia allo zio che la sorvegliava dalla finestra mentre giocava con altri bambini nel cortile dell’ex hotel Astor, una struttura occupata dal 2022 dove vivono diverse famiglie.
In un momento di disperazione, Katherine Alvarezha tentato il suicidio ingerendo della candeggina ma le sue condizioni adesso sono buone, tanto che la madre di Kata è riuscita a lanciare diversi appelli per la liberazione della figlia visto che gli inquirenti sono convinti che sia stata rapita.
Anche il padre di Kata, Miguel Angel Romero Chiccllo, ha tentato il suicidio in carcere ingerendo del detersivo liquido; anche per lui non ci sono state conseguenze con il giudice che gli ha concesso la possibilità di scontare la pena - è stato condannato in primo grado per furto e reati contro il patrimonio - a casa mantenendo comunque l’obbligo di firma.
Mentre le indagini si stanno muovendo in varie direzioni, ha colto di sorpresa la decisione di Daica Rometta, legale di Katherine Alvarez, di rimettere il proprio mandato in quanto “le reiterate interferenze esterne subite nello svolgimento di questo delicatissimo mandato mi hanno suggerito di rinunciare all’incarico professionale tant’è che già nel primo pomeriggio ho invitato la mamma a nominare altro difensore”.
La biografia di Katherine Alvarez, la madre di Kata
Al momento non sappiamo molto della biografia di Katherine Alvarez. La donna è di origine peruviana, ha due figli - Kata e un maschietto più grande della sorellina ora scomparsa - e lavora in un supermercato della zona.
Il padre delle sue figlie, Miguel Angel Romero Chiccllo, da marzo era in carcere per scontare una condanna in primo grado per furto e reati contro il patrimonio. Da tempo vivevano a Firenze nell’ex hotel Astor, insieme anche allo zio materno di Kata e ad altri familiari.
Il giorno della scomparsa della bambina Katherine Alvarez era a lavoro e, quando è stata allertata, subito si è precipitata a casa per partecipare alle ricerche risultate però vane, con la donna che poi si è recata dei carabinieri per denunciare il fatto.
Dal 10 giugno scorso così non si hanno notizie della piccola Kata, con gli inquirenti che stanno cercando di capire se dietro al rapimento della bambina ci possa essere una questione di estorsione, ritorsione o vendetta, all’interno delle complesse dinamiche che si sono venute a creare nell’ex hotel occupato.
“I miei problemi qua? Non penso sia questa cosa - ha dichiarato il padre di Kata a Chi l’ha Visto - Non posso credere che, per un problema semplice, portino via una bambina”. Poi in merito alla loro presenza nell’hotel “ abbiamo comprato questa stanza e siamo stati qui, poi abbiamo comprato una stanza per i miei genitori e per mio cognato ”.
Nelle ultime ore Katherine Alvarez ha rivolto dalle colonne de Il Giornale un appello ai rapitori: “Se qualcuno ha mia figlia la lasci andare, la lasci da qualsiasi parte, non farò denuncia. Voglio trovarla il più presto possibile”.
Nel frattempo l’avvocato della donna ha rinunciato al mandato a causa delle “reiterate interferenze esterne subite”, con i due genitori che poi sono stati interrogati separatamente dagli inquirenti e adesso si trovano insieme ai familiari in un’altra struttura gestita dai servizi sociali di Firenze.
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