L’economia della Corea del Nord torna a crescere (grazie alle armi di Putin)

Violetta Silvestri

26/07/2024

La Corea del Nord registra un rialzo inatteso del Pil e il motivo è la Russia: quanto valgono gli scambi commerciali e di armi tra i due Paesi?

L’economia della Corea del Nord torna a crescere (grazie alle armi di Putin)

Dietro il rimbalzo economico della Corea del Nord ci sono la Russia e il fiorente commercio di armi.

Questo è quanto è emerso dalle stime pubblicate dalla banca centrale della Corea del Sud, in uno dei rari e preziosi rapporti sull’economia della Corea del Nord - basato sui dati raccolti da diverse istituzioni - che riescono a offrire un quadro sul Pil di un Paese tra i più poveri e riservati al mondo.

In sintesi, i numeri hanno mostrato che l’economia della Corea del Nord è tornata in vita grazie agli scambi di materie prime legate molto probabilmente al settore difesa e ai trasferimenti di armi con la Russia, che hanno fornito sostegno al regime di Kim Jong Un.

In un conteso geopolitico complesso e in evoluzione come quello attuale, i legami commerciali svelano significati ancora più profondi e non esclusivamente economici. Gli scambi con Mosca, infatti, hanno consentito al leader di intensificare il suo rapporto minaccioso contro gli Stati Uniti e la Corea del Sud.

Intanto, la Russia può sfruttare a suo vantaggio la vicinanza ideologica di Paesi utili ad alimentare la sua guerra in Ucraina e la propaganda anti-Occidente.

In questa cornice, quanto è cresciuto davvero il Pil della Corea del Nord e quale valore hanno avuto gli scambi di armi con Mosca? I numeri in dettaglio.

Corea del Nord, c’è il balzo del Pil grazie alla Russia

Nel 2023 il Prodotto interno lordo della Corea del Nord è aumentato del 3,1% rispetto all’anno precedente, ponendo fine a di tre anni di contrazioni e registrando la crescita maggiore dal 2016.

Non è un caso che tale crescita sia arrivata mentre Kim si è avvicinato a Mosca, ha ignorato le richieste degli Stati Uniti di riprendere i colloqui sul disarmo e ha revocato le restrizioni alle frontiere imposte all’inizio della pandemia.

Altro dettaglio interessante riguarda la performance dell’industria pesante e chimica, il settore che ha guidato la ripresa economica dell’anno, espandendosi dell’8,1% su base annua. Mentre il rapporto non ha detto se il settore sia direttamente coinvolto nella produzione di armi, i numeri hanno comunque palesato un aumento nella produzione di metalli primari, che possono includere ferro, acciaio, rame, nichel e alluminio.

In questo contesto si inserisce il rafforzamento dei legami tra Putin e Kim. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, avvenuta più di due anni fa, gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno accusato il leader della Corea del Nord di aver inviato milioni di munizioni e decine di missili balistici al presidente Vladimir Putin.

Mosca e Pyongyang hanno negato le accuse, nonostante le prove dimostrino che sono tuttora in corso spedizioni di armi. Il valore esatto dei trasferimenti non rientra nei dati stimati nel rapporto, ma è risaputo che la Corea del Nord abbia ricevuto beni per la sua economia e generi alimentari di base dalla Russia (in cambio di armi e materiali per la macchina bellica russa).

Questo appoggio è stato cruciale per la povera economia del Paese coreano e ha aiutato Kim a stabilizzare i prezzi, probabilmente rafforzando la produzione, secondo le analisi dei funzionari sudcoreani.

Il dittatore della Corea del Nord ha promesso inoltre di “sostenere incondizionatamente” la Russia nella sua invasione dell’Ucraina quando ha ospitato Putin a Pyongyang il mese scorso per la prima visita del presidente in Corea del Nord in 24 anni. Il viaggio ha rafforzato i legami, tra le preoccupazioni degli Stati Uniti sulle forniture di armi alla macchina da guerra del Cremlino.

Non solo. Il grande timore mondiale - e degli Stati Uniti in primis - è che la Russia stia potenziando il programma nucleare della Corea del Nord. Kim e Putin lo hanno negato, poiché un simile scambio violerebbe le sanzioni ONU. Tuttavia, a marzo il veto russo al Consiglio di sicurezza ha posto fine al monitoraggio delle sanzioni nucleari contro la Corea del Nord da parte delle Nazioni Unite, facendo suonare i campanelli d’allarme.

I dati economici appena resi noti non fanno altro che confermare che il legame tra i due Paesi c’è, sia a livello commerciale, che politico, strategico e di opportunismo.

La povertà nascosta della Corea del Nord

Sebbene l’economia della Corea del Nord registri una delle maggiori espansioni da quando Kim ha assunto il potere dopo la morte del padre Kim Jong Il nel 2011, il Paese resta uno dei più poveri al mondo: le agenzie delle Nazioni Unite affermano che una larga fetta della popolazione soffre di carenza di cibo, medicine e altri beni di prima necessità.

Il reddito nazionale lordo, che misura la ricchezza totale guadagnata da individui e aziende in una nazione, è ammontato a 40,9 trilioni di won (29,5 miliardi di $) in Corea del Nord lo scorso anno, pari a una sessantesimo di quello della Corea del Sud.

In compenso, Kim Jong Un ha rivendicato il successo del test di un nuovo missile balistico tattico che potrebbe essere inviato in Russia in cambio di aiuti per aiutare il suo regime e che darà lustro all’economia della nazione.

Il programma missilistico coreano hanno assorbito una parte enorme di spesa. I test missilistici dell’anno scorso sono costati circa 1 miliardo di dollari, ha detto il ministro della Difesa sudcoreano Shin Wonsik in un’intervista con Bloomberg News il mese scorso. Intanto, nonostante gli scambi con la Russia, il popolo vive nella povertà.

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