L’economia globale in 5 punti, cosa sta succedendo nel mondo?

Violetta Silvestri

9 Dicembre 2023 - 13:27

5 punti per spiegare cosa è successo di rilevante in questa settimana all’economia globale. Crisi o ripresa? Dati e avvenimenti hanno dato alcune rilevanti indicazioni.

L’economia globale in 5 punti, cosa sta succedendo nel mondo?

La situazione economica globale riassunta in “5” punti chiave: cosa è successo di rilevante in questa prima settimana di dicembre?

Sono diversi i dati e gli eventi che hanno caratterizzato l’economia mondiale negli ultimi giorni. In un contesto in cui la crescita è in rallentamento, l’inflazione rimane osservata speciale con rischi di aumento, le guerre e le tensioni geopolitiche disegnano uno scenario prossimo molto incerto, gli avvenimenti di rilevanza economica sono osservati attentamente.

Dagli Usa al Giappone, fino all’Europa e ai mercati emergenti, i dati macro continuano a disegnare una situazione economica globale in bilico tra ripresa e crisi.

1. Dove vanno gli Usa?

Il mondo del lavoro sotto la lente negli Usa. Il mese scorso le buste paga sono aumentate di 199.000 unità. Questi solidi dati spostano l’attenzione sui quelli sull’inflazione della prossima settimana, mentre i funzionari della Fed valutano per quanto tempo mantenere i tassi di interesse al 5,5%.

Il sentiment dei consumatori ha registrato, intanto, una netta ripresa all’inizio di dicembre, superando tutte le previsioni, poiché le famiglie hanno ridimensionato le aspettative di inflazione per l’anno successivo come mai prima in 22 anni.

I consumatori vedono i prezzi aumentare a un tasso annuo del 3,1% nel corso del 2024, il livello più basso da marzo 2021. Il calo di 1,4 punti percentuali rispetto al mese precedente è stato il più grande da ottobre 2001.

2. Europa in crisi

I dati della settimana non sono stati di buono auspicio per l’Europa.

La produzione industriale in Germania e Italia è diminuita all’inizio dell’ultimo trimestre dell’anno, dopo che Francia e Spagna hanno riportato risultati simili, indicando una possibile recessione nella regione.

3. Il Giappone in bilico

L’economia giapponese si è contratta al ritmo più brusco dal culmine della pandemia, un risultato che complica il percorso politico della Banca del Giappone in un contesto in cui cresce la speculazione che si stia avvicinando all’abolizione dell’ultimo regime di tassi negativi al mondo.

Il prodotto interno lordo si è contratto a un ritmo del 2,9% nei tre mesi fino a settembre rispetto al trimestre precedente.

Gli investitori giapponesi sono nel mirino degli economisti mondiale. Negli ultimi vent’anni, infatti, essi hanno acquistato proprietà all’estero, nel pieno della crisi immobiliare globale e del calo dello yen ai minimi degli ultimi 50 anni.

Carichi di liquidità e nell’unica economia sviluppata con accesso a tassi di finanziamento bassissimi, i loro acquisti stanno dando un po’ di sollievo al mercato poiché l’aumento degli uffici vacanti e dei tassi di interesse tiene lontani gli altri acquirenti.

4. Commercio a rischio?

Il Canale di Panama, che ha rivoluzionato il commercio globale, è bloccato dalla siccità. La notizia non è di secondo ordine. L’interruzione simultanea anche di Suez, i due corridoi vitali per il passaggio di merci, sta minacciando le catene di approvvigionamento globali nel periodo che precede il Natale.

I caricatori di tutto il mondo devono ora trovare delle alternative. Ciascuna opzione comporta costi aggiuntivi, in un momento in cui i governi di tutto il mondo stanno lottando per domare l’inflazione.

Come sottolineato dal Financial Times, secondo il gruppo di analisi commerciale MDS Transmodal, più della metà delle spedizioni di container in volume previste per collegare l’Asia e il Nord America avrebbero dovuto attraversare i canali di Panama o di Suez durante il terzo trimestre di quest’anno.

5. Buone notizie per l’inflazione

Gli aumenti dei prezzi nei Paesi OCSE sono rallentati in ottobre, raggiungendo il livello più debole degli ultimi due anni, segno che le economie avanzate stanno superando la peggiore crisi inflazionistica degli ultimi decenni.

Il valore principale per il club dei 38 membri, che comprende tutte le economie del Gruppo dei Sette, è sceso al 5,6% dal 6,2% poiché le pressioni sui costi alimentari si sono allentate rapidamente e i prezzi dell’energia sono diminuiti nella maggior parte dei paesi.

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