L’EUR/USD scambia sopra la parità e attende gli eventi della giorno per meglio incanalarsi in una direzione: la riunione Bce e il rilascio del Pil Usa preliminare saranno cruciali.
Il cambio euro dollaro torna in primo piano: la valuta comunitaria ha riconquistato la parità sul biglietto verde, mentre si appresta a vivere una giornata densa di eventi, importanti anche per capire in quale direzione può spostarsi la coppia e quanto realmente riuscirà ad apprezzarsi la valuta comunitaria.
Il dollaro si è avvicinato al minimo di oltre un mese e il suo indice segna 109 punti, tra le crescenti aspettative che la Federal Reserve statunitense si sposterà verso rialzi dei tassi di interesse meno aggressivi.
L’euro, invece, ha raggiunto il picco di $1,00935 all’inizio del commercio asiatico, toccando i massimi dal 13 settembre, anche se al momento in cui si scrive la valuta sta già perdendo terreno.
La giornata è cruciale per la coppia EUR/USD: gli investitori restano in attesa della decisione critica di aumento dei tassi della Bce e del rilascio anticipato del Pil del terzo trimestre degli Stati Uniti. Entrambi gli eventi potranno dare slancio o spingere al ribasso il tasso di cambio e offrire maggiori dettagli sul prossimo futuro delle due valute.
EUR/USD sulla parità: euro più forte? Cosa aspettarsi, con focus sulla Bce di oggi
Alle ore 8.28, prima dell’apertura delle Borse europee, il cambio EUR/USD segna 1,0067, in leggero calo dalle contrattazioni asiatiche, ma ancora sulla parità.
Le aspettative di un rialzo dei tassi aggressivo e da altri 75 punti base della Bce nella riunione di oggi hanno sostenuto il recente rialzo dell’EUR/USD, mentre l’indice del dollaro Usa è stato svenduto in discussioni su una potenziale posizione accomodante della Fed nei prossimi incontri, di fronte ai dati economici deboli della maggiore potenza economica mondiale.
Guardando al futuro, “il focus sarà sulla dichiarazione di politica monetaria e sulla conferenza stampa post-riunione, tra le preoccupazioni per i venti contrari economici derivanti dalla lunga guerra Russia-Ucraina. All’inizio di questo mese, Christine Lagarde ha indicato gli aumenti dei tassi come lo strumento migliore per combattere l’inflazione incontrollata”, ha spiegato Haresh Menghani, editore di FXStreet.
La banca centrale sarà quindi osservata speciale, anche dai trader della moneta unica. “Quello che dice la Bce sarà importante”, ha affermato Catril della National Australia Bank. “La domanda è se vogliono ... mostrare quel pieno impegno per il mandato di inflazione, o se esprimono debolezza o preoccupazioni sulla prospettiva di crescita.”
Gli economisti di Nordea prevedono che la debolezza del biglietto verde si rivelerà solo temporanea e stimano che la coppia di valute più popolare al mondo arriverà a 0,93 entro la fine dell’anno. Sul fronte euro, gli esperti hanno ricordato che:
“Le ultime previsioni meteorologiche mostrano un clima mite per un po’ di tempo. Sebbene ciò offrirà il tanto necessario sollievo all’area dell’euro, la crisi energetica è tutt’altro che risolta. Il tempo finirà per diventare più freddo, costringendo le aziende ad attingere ai depositi di gas. I rischi politici/di frammentazione sono ancora presenti e riteniamo che la Bce avrà difficoltà ad aumentare i tassi tanto quanto i mercati si aspettano. Inoltre, i previsti rialzi dei tassi della Bce hanno suscitato critiche da parte del nuovo Presidente del Consiglio italiano. Tutto questo ci rende ancora titubanti sull’euro nel tempo a venire.”
Anche gli esperti di Commerzbank guardano con interesse a Francoforte: “Anche se la Bce dovrà probabilmente adeguare le sue proiezioni di crescita al ribasso a dicembre, l’attuale situazione in relazione alle forniture di gas suggerisce che potrebbe continuare a suonare da “falco” nonostante un indebolimento dell’economia e indicatori di sentimento pessimistico e che potrebbe sottolineare i suoi piani per attenersi al ciclo tariffario restrittivo pianificato.”
Da questo potrebbe scaturire una spinta all’euro, che intanto si sta indebolendo sul dollaro perdendo lo 0,19% ma mantenendosi sopra la parità.
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