L’incubo dell’Unione Europea sta per diventare realtà

Nicla Bussoli

3 Marzo 2025 - 12:59

UE e USA sempre più distanti: dopo l’incontro Zelensky-Trump i leader europei spingono verso una risposta coesa per la guerra in Ucraina. L’Europa è da sola contro Putin.

L’incubo dell’Unione Europea sta per diventare realtà

L’incubo europeo sta diventando realtà: l’Europa potrebbe trovarsi a dover affrontare la minaccia russa senza il fondamentale “ombrello difensivo” americano.

Cresce il divario tra gli Stati Uniti e l’Europa nella gestione del conflitto in Ucraina, con gli Stati Uniti che si mostrano riluttanti nel sostenere Kiev: è quanto è emerso dopo l’incontro del 28 febbraio tra il Presidente americano e il Presidente dell’Ucraina, degenerato in un acceso confronto.

Trump ha accusato Zelensky di ingratitudine riguardo al sostegno americano, mentre il presidente ucraino ha ribadito l’importanza di garanzie di sicurezza per il suo Paese. L’incontro si è concluso bruscamente senza la firma dell’accordo minerario previsto.

Leader come Macron o Keir Starmer spingono verso la necessità di un’indipendenza militare dell’Europa, che nel frattempo si è trovata sola nello scontro contro Putin.

L’incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky spaventa gli alleati europei

L’ultimo incontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky che si è svolto a Washington ha messo in evidenza le divergenze tra i due leader non solo sulla questione della guerra russo-ucraina, ma anche sul rapporto bilaterale tra Stati Uniti e Ucraina.

Se il neoeletto presidente USA - che sta assumendo una posizione più isolazionista durante la sua presidenza - ha messo in discussione l’efficacia del supporto a lungo termine all’Ucraina, Zelensky ha sottolineato l’importanza di una continua assistenza militare e diplomatica per contrastare l’invasione russa.

Quanto è emerso ha portato interrogativi dall’altra parte dell’Atlantico, con un’Europa sempre più timorosa di un possibile ritiro americano nel conflitto: questo spingerebbe gli Stati europei a dover affrontare la crisi da soli, un evento che porterebbe alla costituzione di una difesa autonoma rispetto agli USA che sia in grado di fronteggiare la minaccia della Russia di Putin.

Questo incontro si è trasformato in un momento di frizione che ha portato alla luce una frattura più ampia nelle politiche occidentali verso l’Ucraina, con la definizione di due parti: una “Trumpiana” orientata verso il pragmatismo, l’altra europea, che vede la difesa del territorio ucraino come un punto essenziale per la stabilità e la sicurezza a lungo termine dell’intera regione.

La risposta dell’Europa: un fronte unito sempre più distante dagli USA

A seguito dello scontro, l’Europa si è schierata per chiarire il suo sostegno a Zelensky, intensificando il suo appoggio finanziario all’Ucraina.

In risposta al deterioramento delle relazioni transatlantiche, i leader europei, con l’avvicinamento del Regno Unito, stanno cercando di rafforzare la coesione interna e dare una risposta unita, lavorando per la messa in atto di un negoziato che possa includere anche i Paesi membri (e l’Inghilterra).

Il 2 marzo si è svolto a Londra un vertice durante il quale il Primo Ministro britannico Keir Starmer ha sottolineato la necessità della formazione di una “coalizione dei volenterosi che fornisca supporto militare all’Ucraina e alla lavorazione di un piano di pace.

Un’iniziativa che mira a colmare le possibili lacune lasciate da un incerto coinvolgimento americano e che ha visto la creazione di un pacchetto di aiuti da 20 miliardi di euro destinati a rafforzare le capacità difensive ucraine e a sostenere la popolazione civile colpita dal conflitto.

Tuttavia, anche le divergenze all’interno dell’UE rappresentano una sfida significativa. Esponenti come il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán hanno espresso posizioni favorevoli a Mosca, proponendo negoziati diretti con la Russia e opponendosi ad alcune posizioni comuni dell’UE.

Queste differenze spingono alcuni Stati membri a formare alleanze più flessibili che possano garantire un supporto efficace all’Ucraina.

I leader europei come Emmanuel Macron e Keir Starmer sembrano aver riconosciuto la necessità di un cambiamento di paradigma e chiedono all’Europa di prendere un ruolo più attivo e autonomo nella sua difesa.

La crescente riluttanza degli Stati Uniti nell’impegno verso il conflitto ucraino emerge come un emblema del distacco della politica americana dagli interessi europei.

La creazione di coalizioni di volontari rappresenta quindi un ulteriore segno della volontà dell’UE di fare affidamento su se stessa, in vista di un isolamento da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’Alleanza Atlantica che possa di tradursi in tête-à-tête tra Unione Europea e Russia.

Iscriviti a Money.it