Gli Stati Uniti hanno già staccato la spina, afferma un analista

Luna Luciano

25 Aprile 2025 - 11:28

Trump spinge per il ritiro americano dall’Ucraina. Taglio all’intelligence, frattura con l’Europa e sanzioni alla Russia: ecco cosa potrebbe accadere.

Gli Stati Uniti hanno già staccato la spina, afferma un analista

Trump e gli Stati Uniti sembrano intenzionati a“ staccare la spina” e abbandonare così l’Ucraina.

È questo l’allarme lanciato da alcuni analisti e corrispondenti internazionali, che leggono nei recenti sviluppi della politica americana una chiara volontà di disimpegno dalla guerra in Ucraina. A fare scalpore è stata la cancellazione, all’ultimo momento, di un importante incontro di pace previsto a Londra, annullato dal Segretario di Stato Marco Rubio dopo che Kiev aveva respinto una proposta che includeva, tra le altre cose, il riconoscimento della Crimea come territorio russo. Un segnale inequivocabile di come l’amministrazione Trump stia cercando di riorientare completamente l’approccio statunitense al conflitto.

Secondo Lotte Mejlhede, corrispondente da Washington, Trump e la sua squadra starebbero cercando di esercitare pressione sull’Ucraina per ottenere concessioni importanti, ma le loro aspettative sono state disattese. Da qui, l’escalation di dichiarazioni da parte di alti funzionari americani che minacciano il ritiro totale dagli accordi negoziali se le condizioni poste dagli USA non verranno soddisfatte. Come al solito gli Stati Uniti di Trump mostrano di assumere un atteggiamento da “bullo”, in cui la scusa di intervenire a favore della democrazia non è nemmeno più chiamata in causa per mascherare gli interessi economici in quell’area.

Un punto critico di questa faccenda riguarda il futuro del supporto militare e, soprattutto, della condivisione di informazioni di intelligence, finora cruciale per la difesa ucraina. Difronte a un simile quadro è importante capire quali sono i rischi che corre Kiev con il progressivo allontanamento degli Stati Uniti: ecco tutto quello che c’è da sapere a riguardo.

Gli Usa si preparano ad abbandonare l’Ucraina? Cosa sta accadendo

Il segnale più evidente del cambio di rotta americano è il graduale disimpegno militare. Secondo Jacob Kaarsbo, esperto di sicurezza ed ex analista della Danish Defense Intelligence Agency, il supporto militare americano all’Ucraina è già stato praticamente azzerato. L’ultimo pacchetto di assistenza è stato approvato nell’aprile dell’anno precedente, e le attuali condizioni politiche interne agli Stati Uniti non lasciano spazio all’approvazione di nuovi fondi da parte del Congresso.

Ma il vero spartiacque potrebbe essere la cooperazione delle intelligence. L’intelligence americana è stata essenziale fin dall’inizio della guerra, quando, nel 2022, fu proprio grazie alle informazioni statunitensi che l’Ucraina venne a conoscenza dell’invasione imminente. La possibilità che Washington interrompa questo tipo di cooperazione desta grande preoccupazione a Kiev e nelle capitali europee. Le informazioni fornite dagli USA hanno permesso all’Ucraina di anticipare molte mosse russe, coordinare la difesa e resistere con maggiore efficacia sul campo.

Secondo Lotte Mejlhede, se gli Stati Uniti decidessero davvero di “staccare la spina”, lo farebbero in modo netto. Tuttavia, è possibile che, pur ritirandosi militarmente, continuino almeno in parte a fornire supporto informativo. Ma si tratta di ipotesi: la sostituzione di figure chiave all’interno dell’intelligence americana, come il licenziamento di Timothy Haugh a capo della NSA, segnala un riassetto profondo che potrebbe andare in direzione contraria. L’incertezza regna sovrana. Gli Stati Uniti potrebbero chiudere i canali di cooperazione in modo repentino, lasciando l’Ucraina e l’Europa senza uno degli strumenti più potenti nella guerra informativa contro Mosca.

Quali sono i rischi per l’Ucraina e l’Europa se gli Usa “staccano la spina”?

Il potenziale ritiro americano non porta con sé solo conseguenze militari e strategiche, ma segna anche una pericolosa frattura geopolitica. Fino a oggi, l’asse Washington-Bruxelles-Kiev ha rappresentato il baluardo della resistenza contro l’espansionismo russo. Ma le recenti mosse dell’amministrazione Trump sembrano orientate verso una linea più filorussa, con la possibilità concreta di revocare le sanzioni imposte a Mosca. Per il presidente, la guerra in Ucraina rappresenta più un ostacolo che una priorità: eliminarla dal tavolo delle crisi internazionali potrebbe offrirgli un vantaggio politico interno e, forse, un ritorno economico legato a futuri accordi con il Cremlino.

Questo scenario impone all’Europa un cambio di paradigma. Se Washington si sfila, Bruxelles dovrà farsi carico non solo del supporto militare e umanitario a Kiev, ma anche della sicurezza geopolitica del continente. La dipendenza da Washington – in particolare sul fronte dell’intelligence – rischia di lasciare un vuoto difficile da colmare in tempi brevi.

Per l’Ucraina, l’abbandono degli Stati Uniti significherebbe l’isolamento diplomatico, la riduzione delle capacità difensive e una pressione sempre maggiore per cedere alle condizioni imposte dalla Russia. Anche se, come sottolinea Kaarsbo, Kiev sta lavorando dietro le quinte per diversificare le fonti d’intelligence e non trovarsi completamente scoperta, è indubbio che l’assenza americana peserebbe come un macigno.

Inoltre, si rischia una frammentazione della linea comune europea. Alcuni Paesi potrebbero seguire l’approccio pragmatico e isolazionista americano, mentre altri cercheranno di mantenere un sostegno forte e stabile all’Ucraina. Il risultato potrebbe essere una politica estera europea divisa e vulnerabile.

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