La congiuntura flash di Confindustria di maggio accende i riflettori sulle ambiguità della ripresa in Italia. Luci e ombre per il rilancio economico: 4 grafici per capire dove va il Paese.
A chiarire il quadro economico attuale dell’Italia c’è la congiuntura flash di maggio del Centro Studi Confindustria.
La ripresa del nostro Paese presenta luci e ombre, a testimonianza di un percorso di rilancio del Pil e dei vari settori dell’attività economica ancora eterogeneo e non privo di incertezze, dovute anche a un quadro europeo e globale pieno di insidie.
Se, infatti, i servizi trainano la ripresa, il settore industriale arranca ancora come in tutta l’Europa. In 4 grafici proposti dallo studio di Confindustria è possibile capire perché la piena ripresa in Italia non è ancora avvenuta.
Tutto quello che c’è da sapere sulla ripresa in Italia in 4 grafici
“Economia italiana in crescita, ma a velocità diverse: turismo record, bene servizi ed export netto, male l’industria”: con questa sintesi lo studio di maggio di Confindustria fotografa la situazione nazionale per quanto riguarda la ripresa.
Con un Pil salito dello 0,3% nel primo trimestre 2024, l’Italia ha mostrato luci e ombre e la prima incongruenza è palesata in questo grafico che confronta i dati trimestrali:
La produzione industriale è scesa dell’1,3% nei primi tre mesi del 2024, mentre turismo, servizi ed export hanno mostrato risultati positivi. Nello specifico, il documento sottolinea che: “il turismo straniero a gennaio-febbraio è cresciuto di +20% in termini di spesa corrente sul 2023, che già è stato un anno record”. I servizi hanno chiuso il trimestre con un +2,3%.
L’occupazione, nei dati del centro studi, ha evidenziato un’espansione e il secondo grafico lo mette in chiaro:
Un campanello di allarme, però, c’è: “il rialzo delle ore autorizzate di CIG (+8,6% sul 1° 2023) segnala qualche frenata nell’utilizzo dell’input di lavoro”, scrivono gli analisti.
Lievi segnali di ottimismo sono arrivati dal fronte credito e tassi per le imprese. In attesa del primo taglio al costo del denaro da parte della Bce a giugno, la pressione inizia ad allentarsi come si osserva nel terzo grafico:
Attenzione, però al monito: “il credito continua a non aiutare consumi e investimenti, sebbene i tassi siano scesi poco e il calo dei prestiti si sia arrestato per le imprese”.
Infine, è interessante riportare questo ultimo grafico:
Nonostante il prezzo del greggio non abbia registrato l’impennata che ci si aspettava con le tensioni in Medio Oriente, il suo livello rimane piuttosto elevato e il costo dei carburanti ne risente ancora. Da notare, inoltre, che il prezzo del gas riferimento per l’Europa resta più che raddoppiato dal 2019 e in un percorso di rialzo, seppure lieve.
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