Il Governo preferisce investire all’estero le somme dei contribuenti italiani invece che usarle per riqualificare i nostri impianti nazionali.
Se dovesse essere confermata come definitiva la notizia che la maggior parte delle gare delle Olimpiadi assegnate a Milano - Cortina si terranno ad Innsbruck, questo sarebbe un danno enorme per tutto il Paese, e non solo dal punto di vista dell’immagine.
È inverosimile per non dire totalmente inaccettabile quanto è trapelato dalla dichiarazione del presidente del CONI Giovanni Malagò che, da Mumbai, riferisce che sarebbe la città austriaca di Innsbruck, a 400 km a nord di Milano, già organizzatrice di due edizione delle Olimpiadi Invernali, la sede per i giochi 2026. Sbaglia chi ritiene che questa sia una notizia che interessa soltanto gli sportivi o i lombardi (e i piemontesi per l’esclusione della valutazione della pista di bob di Cesana San Sicario). Questa è infatti una questione di rilievo nazionale sia dal punto di vista economico che politico.
È a tutti gli effetti inaccettabile che, a fronte di una valutazione di tempi e costi proibitiva per la realizzazione degli impianti a Cortina (140-150 milioni euro) motivo per cui sarebbe stata la Valsusa la terra da scegliere avendo già impianti predisposti e un “tesoretto” olimpico da sfruttare, il Governo abbia scartato questa opzione preferendo invece investire all’estero somme dei contribuenti italiani invece che usarle per riqualificare i nostri impianti nazionali. [...]
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