Il Messico è ormai finito al centro della guerra commerciale che antepone Washington a Pechino. Come e perché la Cina sta scommettendo su questo Paese per bypassare dazi e tariffe.
Aziende e gruppi cinesi coinvolti nella produzione di componenti per auto di alta gamma stanno investendo ingenti quantità di denaro in Messico. Questo Paese, situato lungo il (problematico) confine con gli Stati Uniti, è ormai finito al centro della guerra commerciale che antepone Washington a Pechino. In seguito alla sempre più imminente salita al potere di Donald Trump, i legami commerciali tra il Dragone e il governo messicano diventeranno sempre più strategici.
Legami che hanno spiccato il volo negli ultimi tre anni, con il numero di player cinesi operativi nei siti industriali messicani più che raddoppiato. L’esempio più eclatante arriva dall’Alianz Industrial Park, a 250 chilometri dalla frontiera con gli Usa, un parco che ospita stabilimenti produttivi che riforniscono l’industria automobilistica messicana. Ebbene, come ha spiegato il Financial Times, le società cinesi hanno investito in loco più di 1 miliardo di dollari per collaborare con i giganti dell’industria dell’automotive (ovvero fornitori provenienti da Europa e Stati Uniti del calibro di Stellantis e Daimler).
Ma per quale motivo la Cina ha così tanto interesse nell’inserirsi in questo business? Semplice: Pechino vuole trarre vantaggio dall’accordo di libero scambio del Messico con gli Stati Uniti e il Canada, noto come USMCA. Nel frattempo Trump ha minacciato il governo messicano di imporre dazi del 25% se quest’ultimo non dovesse fermare il flusso di migranti e droga diretto verso il territorio statunitense... [...]
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