Quali sono i Paesi più cari dell’Ue? Un confronto tra i livelli dei prezzi dei beni e dei servizi consumati dalle famiglie nel 2023. Dov’è l’Italia nella classifica delle nazioni più costose?
Quali sono i Paesi più costosi d’Europa e dove si colloca l’Italia in questa classifica? A dare la risposta è un interessante report Eurostat nel quale sono stati messi a confronto i livelli dei prezzi per la spesa dei consumi finali delle famiglie riguardanti l’anno 2023.
La comparazione ha innanzitutto evidenziato che esistono sostanziali differenze tra le nazioni dell’Unione europea per quanto riguarda il costo di beni e servizi utilizzati quotidianamente. L’indagine ha preso in considerazione i prezzi di circa 2.000 beni e servizi di consumo in tutta l’Ue.
In generale, i livelli di prezzo più alti (misurati in percentuale rispetto alla media Ue) sono stati registrati in Danimarca (43% superiore alla media), Irlanda (42% superiore alla media) e Lussemburgo (35% superiore alla media). I più bassi sono stati riscontrati in Bulgaria e Romania (40% sotto la media).
I calcoli sono stati effettuati considerando la media dei prezzi Ue pari a 100. Tutti i Paesi che hanno riscontrato costi maggiori a questa media, con un risultato superiore a 100, sono stati classificati come quelli più cari. Al contrario, gli Stati con prezzi inferiori alla media Ue sono risultati i meno costosi.
L’analisi ha permesso di indagare sia i prezzi generali di beni e consumi, sia i costi di diverse categorie di prodotti e servizi di uso comune in tutti i Paesi Ue, come abbigliamento, cibo, trasporti, energia.
E in Italia, come sono i prezzi rispetto alla media Ue e quanto è costoso il nostro Paese nel panorama europeo?
Dov’è l’Italia nella classifica dei Paesi più costosi?
L’Italia si è collocata all’12° posto nella classifica dei Paesi più cari di tutta l’Unione europea.
Nel dettaglio, questi sono i 10 Paesi più costosi, con prezzi di beni e servizi di consumo più alti rispetto alla media Ue:
- Danimarca (+43%);
- Irlanda (+42%);
- Lussemburgo (+34%)
- Norvegia (+25%)
- Finlandia (+24,5%)
- Olanda (+18%)
- Belgio (+15%)
- Svezia (+13%)
- Austria (+12%)
- Francia (+10%)
La Germania segue all’11° posto con un +9,6%.
L’Italia ha evidenziato un livello di prezzi di beni e servizi di consumo appena sotto la media europea (-1%). Tuttavia, alcune categorie di prodotti e di servizi utilizzati quotidianamente sono risultate costose più della media anche per noi italiani.
Nel dettaglio, i prezzi più alti in Italia sono stati riscontrati per:
- cibo e bevande non alcoliche: +2,3%
- abbigliamento: +4,3%;
- energia: +16,7%
- mobili e arredo: +8,1%;
- trasporti: +13,9%;
- hotel e ristoranti: +7,1%
Questi i prodotti e i servizi italiani emersi come i meno costosi della media Ue:
- alcolici e tabacchi: -9,2%;
- scarpe: -6,8%;
- elettrodomestici: -3,0%;
- elettronica di consumo: -8,2%
Leggendo i dati, si può notare che l’Italia è risultato il Paese meno caro in Ue per l’elettronica di consumo, che comprende un lungo elenco di prodotti tecnologici usati nella quotidianità sia privata che professionale come televisori, computer e desktop, stampanti, lettori Mp3.
Energia e trasporti, invece, sono emerse come le categorie di beni e servizi con maggiori rincari rispetto alla media Ue.
Quali sono i Paesi più cari e più economici in Ue?
Le divergenze di prezzo per le varie categorie di beni e servizi sono rilevanti tra i vari membri dell’Unione.
Per esempio, l’Eurostat ha indicato che il Lussemburgo ha il livello di prezzo più alto per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche, l’Irlanda per le bevande alcoliche e il tabacco, mentre la Danimarca è il più caro per l’abbigliamento e le calzature.
Malta è il Paese più costoso per i mobili e gli arredi e per gli elettrodomestici, mentre la Francia ha gli indici del livello dei prezzi più alti per l’elettronica di consumo.
L’Ungheria è invece il meno caro dal punto di vista energetico. La Romania è il Paese più economico per generi alimentari e bevande analcoliche e la Spagna è il meno costoso per l’abbigliamento.
I Paesi più costosi per l’energia
Interessante la comparazione sui prezzi dell’energia, così cruciali negli ultimi anni per le casse degli Stati Ue e per le tasche dei consumatori.
In questa tabella sono messi a confronto i prezzi energetici nei Paesi Ue rispetto alla media. Per energia si intende elettricità, gas, combustibili liquidi, combustibili solidi, energia termica utilizzati per impiego domestico.
Paese | Prezzi Energia |
---|---|
Bulgaria | 47% sotto media |
Belgio | 15,8% sopra media |
Repubblica Ceca | 3,1% sopra media |
Danimarca | 21% sopra media |
Germania | 23,7% sopra media |
Estonia | 17,6% sotto media |
Irlanda | 18,2% sopra media |
Grecia | 7% sotto media |
Spagna | 9,2% sotto media |
Francia | 8,3% sotto media |
Croazia | 44% sotto media |
Italia | 16,7% sopra media |
Cipro | 20% sopra la media |
Lettonia | 3% sopra media |
Lituania | 7,5% sopra media |
Estonia | 17,6% sotto media |
Lussemburgo | 7,6% sotto media |
Ungheria | 60,3% sotto media |
Malta | 39,7% sotto media |
Paesi Bassi | 50,8% sopra media |
Austria | 16% sopra media |
Polonia | 22,2% sotto media |
Portogallo | 1,7% sotto media |
Romania | 39,3% sotto media |
Slovenia | 15,8% sotto media |
Slovacchia | 27,7% sotto la media |
Finlandia | 12,6% sotto media |
Svezia | 6,2% sotto media |
Il dibattito sui prezzi energetici in Europa è acceso in questi ultimi anni. La guerra in Ucraina ha infatti costretto l’Ue a cambiare strategia nell’approvvigionamento di gas e questi cambiamenti hanno provocato impennate nei prezzi dell’energia rilevanti.
Il confronto tra i costi appare quindi ancora più interessante. Ungheria, Olanda, Bulgaria si sono posizionati nei primi tre posti come Paesi più cari per l’energia di uso domestico. Anche la Germania soffre con un +23% sopra la media dei prezzi energetici.
L’Italia era già stata segnalata come un Paese poco economico in questo settore rispetto alle altre grandi economie dell’Eurozona. Sebbene si posizioni sotto i tedeschi, con i suoi prezzi a +16,7% sopra la media è risultata decisamente più cara di Francia, Spagna e Grecia, tutte con costi sotto la media.
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