La colpa di essere nati: analisi dell’opera di Gherardo Colombo e Liliana Segre

Simone Micocci

22 Giugno 2022 - 09:59

La colpa di essere nati, scritta dall’ex magistrato Gherardo Colombo e dalla senatrice a vita Liliana Segre, è una delle tracce della Maturità 2022. Ecco di cosa parla e perché è importante.

La colpa di essere nati: analisi dell’opera di Gherardo Colombo e Liliana Segre

La sola colpa di essere nati” è un’opera scritta a quattro mani da Gherardo Colombo e Liliana Segre incentrata sulle leggi razziali del 1938 e sulle conseguenze per le famiglie ebraiche allora residenti in Italia.

L’intera opera si sviluppa in forma di dialogo tra Gherardo Colombo, l’ex magistrato divenuto famoso per aver condotto tra le inchieste più celebri della storia d’Italia, e Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e oggi senatrice a vita.

È stato Colombo a spiegare cosa lo ha spinto a confrontarsi con la Segre per questa interessante opera, persino oggetto di una delle tracce della Maturità 2022:

“Il punto di contatto forte fra di noi è la nostra Costituzione, che rovescia i principi precedenti dello stare insieme. La discriminazione è stata una costante nel modo di organizzare la società. Il fascismo è stato una incredibile esasperazione di questa costante. Però anche prima le donne valevano molto meno degli uomini, e i cattolici valevano molto di più degli appartenenti a qualsiasi altra religione”.

Con “La sola colpa di essere nati”, dunque, si pone l’attenzione sull’importanza dell’articolo 3 della Costituzione italiana, con il quale è stato rovesciato il modo d’intendere le minoranze, nonché il pensiero che le persone hanno su di loro. Qui, infatti, le persone vengono riconosciute tutte uguali allo stesso modo, eliminando qualsiasi forma di discriminazione per quanto riguarda il genere, l’etnia, la religione, la lingua e qualsiasi altra peculiarità della persona.

Anche se, a oltre 70 anni dall’approvazione della Costituzione, la strada da fare sulla tutela delle minoranze sembra essere ancora lunga.

“La sola colpa di essere nati” è un’opera sulla discriminazione

Anche se parte dal raccontare uno dei più grandi crimini della storia, quell’Olocausto di cui Liliana Segre è diretta testimone, l’opera “La sola colpa di essere nati” tratta del concetto di discriminazione su larga scala.

Come si legge nel libro, infatti, per millenni il genere umano è stato formato, “dando per scontato, per naturale e ineluttabile” che il principio regolatore della società coincidesse con la discriminazione.

Solo dopo le atrocità vissute prima e durante la Seconda guerra mondiale c’è stato un passo avanti con la Costituzione, con la previsione di un diritto fondamentale di tutela delle minoranze, in quell’articolo 3 che recita:

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.

Non solo, dunque, una tutela, ma anche lo Stato che agisce per eliminare tutti quegli ostacoli che potrebbero impedire l’integrazione delle minoranze nella società, come pure la loro partecipazione alla vita politica, sociale ed economica del Paese. Un’uguaglianza, quindi, formale e sostanziale.

Un articolo al quale dovranno attenersi tutte le future leggi dello Stato. Il riconoscimento universale della pari dignità dell’essere umano, previsto anche con la Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 e con la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo del 1950, è stato dunque un passo fondamentale per lo sviluppo della società moderna, ma per arrivarci abbiamo dovuto affrontare una serie di atrocità.

Come quelle raccontate da Liliana Segre nell’opera “La sola colpa di essere nati”: un periodo in cui c’è stato l’annullamento del senso della vita, con il vero scopo dei campi di concentramento che era quello di distruggere l’identità delle persone. Estraniazione, isolamento, sofferenza e morte: tutti fattori che hanno contribuito a rendere la persona un semplice numero.

Chi sono Gherardo Colombo e Liliana Segre

Su Liliana Segre sappiamo quasi tutto: non solo una delle più grandi testimoni dell’Olocausto, ma anche una figura istituzionale di tutto rispetto: senatrice a vita che dal 15 aprile 2021 presiede la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni d’intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza.

Meno conosciuto all’opinione pubblica Gherardo Colombo, il quale si è comunque ritagliato un posto importante nella storia della Repubblica. Nella sua attività di magistrato, da cui attualmente si è ritirato, è divenuto famoso, infatti, per aver condotto inchieste celebri, come ad esempio la scoperta della Loggia P2, il delitto di Giorgio Ambrosoli, lo scandalo di Mani pulite e i processi Imi-Sir/Lodo e Mondadori/Sme.

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