Cultura digitale e trasformazione dei processi: l’innovazione della banca non è un problema tecnologico secondo Andrew Vasko di Sella Group
L’impegno alla creazione di una cultura digitale influisce, in termini di risorse e di organizzazione, sul processo di trasformazione digitale in atto di una banca.
Peraltro, secondo Andrew Vasko, Chief Transformation Officer di Sella Group, che abbiamo incontrato a Forum Banca 2022, va compreso cosa c’è dietro la buzzword della digital transformation.
La trasformazione digitale, per Vasko, non è un tema tecnologico, ma riguarda le persone, il modo in cui pensano, agiscono e quindi riguarda la cultura che le anima.
Vasko si aiuta con un esempio: “chi cinque anni fa voleva rilasciare un prodotto impiegava cinque anni a farlo; tre anni fa impiegava sei mesi, adesso dobbiamo rilasciare nuovi prodotti o soluzioni ogni tre mesi. Quindi il problema non riguarda la tecnologia, che c’è, ma il modo in cui operiamo, la nostra cultura. È un modo completamente differente di vedere come il nostro lavoro”.
La connessione che esiste oggi fra trasformazione digitale della società e della finanza dipende dal paese in cui ci si trova.
Vasko ammette di aver conosciuto bene sei paesi: nato in Bielorussia, ha vissuto in Nuova Zelanda, Australia, Olanda, Regno Unito e ora è in Italia: “se guardo l’Italia, è un paese con un alto grado di cultura, ma se parliamo di risorse finanziarie, si fa ancora molto affidamento sulle famiglie”.
Quindi il modo di interpretare il rapporto fra società e finanza è quello dell’educazione finanziaria, e allo stesso modo di creare un rapporto diretto con i regolatori.
Per Vasko le scelte che vanno fatte per dare equilibrio tra tecnologia disponibile e capacità di utilizzo sono determinate dal buon senso.
Non bisogna focalizzarsi sulla tecnologia, ma sulla cultura e le persone e sul modo di farle lavorare assieme: “in Italia ci sono 480 banche e 65 milioni di persone. Si tratta di lavorare assieme sul cliente e sui benefici che gli apportiamo”.
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