La gioia di Kamala Harris e la rabbia di Donald Trump

Domenico Maceri

13 Agosto 2024 - 09:52

Se Trump continua a cercare di spaventare gli americani, la Harris dal ritiro di Joe Biden ha fatto molte cose in maniera ordinata.

La gioia di Kamala Harris e la rabbia di Donald Trump

Un vero mostro. I bambini mangiano e hanno lo stomaco pieno così possono studiare e le donne che fanno le proprie decisioni sulla loro sanità”. Questa la risposta sarcastica di Tim Walz a Jake Tapper della Cnn che gli aveva chiesto se Kamala Harris fosse ultra liberal e lui troppo progressista, come aveva accusato Donald Trump. Walz ha continuato asserendo che i loro programmi contribuiscono al bene comune e rendono l’America un luogo migliore.

Gli attacchi di Trump ai due candidati sono stati feroci, facendo perno non solo sui programmi dei candidati democratici ma anche sul loro carattere come persone. Trump ha cercato di dipingere Harris come una liberal di San Francisco, usando l’immagine nella mente dei conservatori come una città fallita. In realtà la città sulla baia è una delle più desiderate degli Usa come ci dimostrano i prezzi delle residenze. Un sondaggio del New York Times ci dice però che, nonostante i legami con San Francisco, solo il 44% vede Harris come troppo liberal o progressiva. Il 44% dice che non è né troppo liberal né troppo progressiva e il 6% che non è progressiva abbastanza. Va ricordato che nelle primarie del 2020, vinte da Biden, la Harris cercò di piazzarsi fra l’ala sinistra rappresentata da Bernie Sanders e il centro.

Molto più feroci però gli attacchi personali offensivi che il candidato repubblicano ha sferrato contro la sua rivale democratica. Trump ha detto pubblicamente che la Harris è “stupida”, ha un “quoziente di intelligenza basso”, “non ama il popolo ebreo”, “pazza”, “di estrema sinistra”. Trump ha aggiunto che non gliene importa niente di pronunciare male il suo nome (lui dice Kamála invece della pronuncia giusta Kámala). In privato si è anche riferito alla sua rivale coma una “b...ch” (pu...na), come ci riferisce un recente articolo del New York Times. Gli insulti fanno parte del suo modo di comunicare e i media non lo considerano così importante, dimenticando che un comportamento tale non riflette affatto caratteristiche essenziali del presidente del Paese più potente al mondo. [...]

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