I dazi USA segneranno l’inizio, la Cortina di Ferro dividerà l’Ucraina, e l’Europa precipiterà in un abisso: riarmo, povertà e declino saranno il destino del Vecchio Continente.
Siamo costretti al riarmo, come fece Reagan con l’URSS per farla collassare a causa di uno sforzo insostenibile, visto che i prezzi internazionali delle esportazioni di petrolio che alimentavano a mala pena l’economia sovietica precipitavano verso minimi storici.
E’ arrivata la resa dei conti: Donald Trump ha ben chiaro che l’eccezionalismo americano è arrivato da tempo all’epilogo, insieme alla strampalata teoria della Fine della Storia.
E l’Europa, in particolare, entra in un assetto di responsabilità internazionali nuove, che non è affatto pronta ad affrontare in quanto non ha un orizzonte strategico proprio: continua a vivere come una appendice geopolitica degli Stati Uniti. L’Unione europea non potrà infatti mai superare la matrice originaria che la caratterizza: è il luogo della competizione ordinata, regolata e vigilata tra gli Stati aderenti con meccanismi di riduzione della sovranità nazionale che solo a questi fini si dipanano. L’Euro, ma già prima il divieto di aiuti di Stato alle imprese, come poi il divieto di finanziamento degli Stati da parte delle Banche centrali e le stesse regole sui tetti ai deficit ed ai debiti pubblici, a questo servono. [...]
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