La recessione prevista nel 2022 non si è mai verificata, ma i segnali attuali indicano che potrebbe essere solo stata rinviata. Tassi, debito e politica spingono verso un nuovo scenario critico.
Ricordate quando nel 2022 si parlava della “recessione più chiamata di sempre”? Analisti, investitori e media sembravano quasi in coro nell’annunciare una recessione imminente, come se fosse inevitabile. Ma proprio perché così attesa, quella recessione non è mai arrivata.
Nel 2022 i timori erano concreti: l’aumento dei tassi della Fed sembrava destinato a schiacciare le aziende più fragili, in particolare le small cap, con un’inevitabile crescita dei default. Da lì, la narrazione era semplice: utili in contrazione, recessione in arrivo, e contesto globale contagiato dal rallentamento USA. E invece no: l’S&P 500 ha registrato un rialzo di oltre il 150% da allora.
Ma se invece quella recessione fosse semplicemente stata semplicemente rimandata? [...]
Accedi ai contenuti riservati
Navighi con pubblicità ridotta
Ottieni sconti su prodotti e servizi
Disdici quando vuoi
Sei già iscritto? Clicca qui
© RIPRODUZIONE RISERVATA