L’uso del carbone per l’energia sta crescendo nel mondo (torna anche in Italia) e il combustibile più inquinante è ben lontano dall’essere messo al bando. Cosa aspettarsi sulla lotta climatica?
Brutte notizie per la transizione energetica: il carbone sta tornando protagonista nel pieno della crisi energetica.
L’AIE (Agenzia Internazionale per l’energia) ha chiesto a gran voce azioni forti e immediate da parte dei Governi per affrontare il rialzo delle emissioni di carbone, poiché ha previsto che la quantità di elettricità generata dal combustibile fossile raggiungerà un livello record quest’anno.
Cosa aspettarsi nella lotta al cambiamento climatico? Il 2022 rischia di essere un anno nero, mentre le centrali a carbone si riaccendono anche in Italia.
Il carbone protagonista nella crisi energetica
Nel suo rapporto annuale sul carbone, il gruppo con sede a Parigi ha affermato che la produzione globale di energia dal combustibile più inquinante è destinata a salire del 9% nel 2021, con un massimo storico di 10.350 terawattora, dopo essere diminuita nel 2019 e nel 2020.
Questa inversione di tendenza minaccia il percorso mondiale verso le zero emissioni nette entro il 2050.
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno avuto i maggiori aumenti nell’uso di carbone, con circa un +20% ciascuno, seguiti dall’India al 12% e dalla Cina - il più grande consumatore del mondo - al 9%, secondo le stime AIE.
Il ritorno al combustibile valutato come il “più sporco” è guidato dalla ripresa economica dalla pandemia, che sta superando la capacità delle fonti di energia a basse emissioni di carbonio di mantenere l’approvvigionamento.
Non solo, i prezzi record del gas naturale hanno aumentato la dipendenza da altre fonti, compreso il carbone, e hanno amplificato le richieste di investimenti più rapidi nelle energie rinnovabili. I prezzi dell’elettricità in Europa sono più che triplicati negli ultimi sei mesi ed è diventato più redditizio bruciare carbone che gas.
Si prevede, quindi, che le emissioni di anidride carbonica da questa fonte nel 2024 saranno almeno 3 miliardi di tonnellate in più, con il picco del carbone che si verificherà il prossimo anno a 8,11 miliardi di tonnellate (i maggiori aumenti di produzione saranno da Cina, Russia e Pakistan).
Anche in Italia si torna al carbone
Il mix perfetto di carenza di gas, inverno rigido alle porte, prezzi energetici alle stelle si stra trasformando anche in Italia nella ricerca di fonti alternative.
Non a caso, il gruppo a carbone della centrale elettrica di La Spezia tornerà in funzione secondo gli ultimi ordini di Terna. Anche la centrale a carbone di A2A a Monfalcone (Gorizia), è tornata a funzionare dopo essere stata spenta per avviare la conversione al metano.
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