Quanto tempo si può lasciare il cane da solo in casa prima che scatti il reato di abbandono e maltrattamento di animali? Ecco cosa dice la legge.
Per quanto tempo si può lasciare da solo il cane in casa e cosa dice la legge al riguardo? Non esistono indicazioni precise ma, senza dubbio, se questo lasso di tempo è troppo dilatato e le condizioni dell’animale non sono tali da consentirgli acqua fresca e cibo potrebbe scattare l’accusa di abbandono e maltrattamenti.
In altre parole, ogni volta che al cane sia impedito di espletare i bisogni fisiologici e deambulare, il padrone rischia la denuncia penale. Di seguito i dettagli.
Quanto tempo si può lasciare un cane in casa da solo?
Non si può rispondere a questa domanda in maniera tassativa; ogni padrone, però, deve abituare il cane con gradualità a stare da solo in caso. Si deve iniziare da cuccioli, con una manciata di ore al massimo, fino ad arrivare a 4-5 ore.
In ogni caso lasciare un cane da solo in casa per un tempo prolungato, specie in un piccolo appartamento senza giardino, non è una cosa salutare per gli amici a 4 zampe per questo si dovrebbe chiamare un dog-sitter che se ne prenda cura.
Anche se nessuna legge ci viene in aiuto, nel corso degli anni la Giurisprudenza ha elaborato una serie di linee guida per individuare quando questa condotta è illecita. I cani possono stare a casa da soli - sempre se abituati - per un lasso di tempo non significativo e che assicuri le uscite per i bisogni e l’approvvigionamento di cibo e acqua. Senza contare le esigenze emotive dell’animale: costringere il cane a stare da solo per ore ed ore - o addirittura per giorni interi - potrebbe provocargli gravi conseguenze psicofisiche e traumi.
Quando può scattare il reato di abbandono
Quanto detto vuol dire che, anche se il cane si trova in balcone o in giardino, se l’assenza del padrone è prolungata potrebbe scattare una denuncia penale con l’accusa di abbandono e maltrattamenti.
Al riguardo citiamo la pronuncia della Corte di cassazione (sentenza n. 18892 del 2011) nella quale è stabilito che:
“Il concetto di abbandono ricomprende non soltanto il distacco totale e definitivo, ma anche l’indifferenza, la trascuratezza, la mancanza di attenzione e il disinteresse verso l’animale.”
Per fare qualche esempio pratico non è reato lasciare il cane a casa mentre si è al lavoro o durante una gita fuori porta ma potrebbe diventarlo se questa condotta risultasse abituale, reiterata e se il periodo di assenza dei padroni fosse di uno o più giorni. Molto dipende anche dall’ampiezza della casa (è rilevante la presenza di un giardino) e dalla possibilità di fornire cibo e acqua a sufficienza.
In altre parole, per stabilire se ci sia o meno reato di abbandono e maltrattamento serve un giudizio discrezionale che tenga conto, caso per caso, del tempo trascorso e delle caratteristiche dell’animale (cuccioli e animali anziani e malati, naturalmente, posso stare da soli per un tempo più breve).
Lasciare il cane da solo in casa: cosa si rischia
Se un conoscente o un vicino di casa abbandona per un tempo prolungato il proprio animale ci sono i termini per sporgere una denuncia penale. Se il padrone viene riconosciuto colpevole trova applicazione l’articolo 727 del Codice penale che prevede l’arresto fino ad un anno o l’ammenda da 1.000 a 10.000 euro. La stessa pena si applica anche nei confronti di chi:
“detiene animali in condizioni incompatibili con la loro natura, e produttive di gravi sofferenze.”
Se le condizioni del cane dovessero essere tanto critiche da far scattare il reato di maltrattamento le pene previste aumentano sensibilmente: tale condotta è punita con la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da 5.000 a 30.000 euro.
Inoltre se il cane poiché solo e spaventato non cessa di abbaiare arrecando notevole disturbo al vicinato, il padrone è responsabile anche dell’eventuale accusa di disturbo della quiete pubblica.
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