Pubblicato il decreto del Ministero del Lavoro che individua le categorie di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati. Previste agevolazioni per favorirne l’assunzione.
Lo Stato riconosce alcune categorie di lavoratori - i cosiddetti svantaggiati - che hanno diritto a particolari agevolazioni.
Con il decreto del Ministero del Lavoro 17 ottobre 2017, pubblicato l’8 febbraio 2018 sono stati individuati i lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati; finalmente quindi l’Italia si è adeguata alle direttive internazionali previste dal regolamento dell’Unione Europea 651/2014.
Si tratta di un decreto molto importante perché in base alla categoria di appartenenza i lavoratori hanno diritto a diversi benefici e agevolazioni.
Vediamo quindi quali sono le differenze tra queste due categorie e quali sono le condizioni per farne parte analizzando quanto stabilito dal recente decreto del Ministero del Lavoro.
Lavoratori svantaggiati: requisiti
Come indicato dal Ministero del Lavoro, fanno parte della categoria di lavoratori svantaggiati coloro che soddisfano almeno uno dei seguenti requisiti:
- da almeno 6 mesi non hanno un lavoro regolarmente retribuito;
- hanno un’età compresa tra i 15 e i 24 anni o superiore ai 50 anni;
- non hanno il diploma di Maturità o qualsiasi altra licenza professionale (livello ISCED 3) e nonostante abbiano completato la formazione a tempo pieno da almeno 2 anni non hanno ancora ottenuto il primo impiego regolarmente retribuito;
- adulto solo o con più persone a carico;
- occupati in professioni o settori caratterizzati da un alto tasso di disparità tra uomo e donna, che supera di almeno il 25% la disparità media uomo-donna di tutti i settori economici;
- appartenenti ad una minoranza etnica di uno Stato membro UE e hanno la necessità di migliorare la propria formazione linguistica e professionale.
Lavoratori molto svantaggiati: i requisiti
Alla seconda categoria - ossia ai lavoratori molto svantaggiati - appartengono i lavoratori che oltre a soddisfare uno dei suddetti requisiti sono senza un lavoro regolarmente retribuito da più di 12 mesi.
Inoltre, appartengono a questa categoria coloro che pur non appartenendo a nessuna delle precedenti categorie sono senza un lavoro stabile da almeno 24 mesi.
Agevolazioni
A seconda della categoria di appartenenza ci sono delle agevolazioni riconosciute con l’obiettivo di favorire il rientro di questi soggetti nel mercato del lavoro.
Ad esempio, è previsto uno sgravio contributivo INPS e INAIL del 50% per coloro che assumono dei lavoratori molto svantaggiati, come ad esempio:
- disoccupato da almeno 12 mesi con più di 50 anni;
- disoccupato da almeno 24 mesi;
- donna disoccupata da almeno 6 mesi se appartenente a settori caratterizzati da un’alta disparità tra uomini e donne.
I lavoratori svantaggiati del meridione, invece, possono essere assunti grazie al bonus assunzioni al Sud che dà diritto ad uno sgravio contributivo del 100%.
Un’altra importante agevolazione riguarda i datori di lavoro: infatti le imprese che assumono dipendenti appartenenti alla categoria di svantaggiati non deve sottostare alla regola del “de minimis”, secondo la quale lo Stato e le altre Amministrazioni pubbliche possono erogare aiuti alle imprese solo nel limite di determinati massimali, fissati in percentuale sugli investimenti.
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