Il comunicato stampa dell’ANCE del 24 novembre chiede al Governo di intervenire sulla retroattività del visto di conformità e dell’asseverazione dei prezzi per sbloccare i lavori edilizi.
I lavori edilizi sono bloccati e il problema è il decreto Anti-frode: per questo motivo, tutto il mondo delle costruzioni si è unito in un comunicato stampa congiunto per chiedere al Governo di intervenire sulla retroattività dei documenti. Il riferimento è al visto di conformità e l’asseverazione di congruità dei prezzi, che il decreto Anti-frode ha esteso a tutti i bonus casa, e non solo il superbonus 110%.
Il decreto n. 157/2021 è in vigore dallo scorso 12 novembre, e sono state proprio le nuove regole ad aver bloccato sia la piattaforma per la cessione dei crediti che i veri e propri interventi edilizi.
Nel comunicato stampa congiunto tra la filiera delle costruzioni (Ance, Assolegno di FederlegnoArredo, Alleanza delle Cooperative – Legacoop produzione e servizi, Confcooperative Lavoro e servizi e Agci produzione e lavoro, Anaepa Confartigianato, Cna Costruzioni, Casartigiani, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil, Claai, Confapi Aniem, Anaci, Isi, Oice, Rete Professioni Tecniche, Federcostruzioni, Federesco, Elettricità Futura) la richiesta è quella di intervenire in questo senso per sbloccare i lavori, agendo sempre e comunque a tutela del contribuente.
Lavori edilizi bloccati, no alla retroattività dei documenti: la richiesta di ANCE e dei sindacati
Pur sostenendo la necessità di strumenti per lottare contro le frodi nel settore edilizio, tutto il comparto delle costruzioni si è unito e schierato contro la modalità con cui le nuove regole del decreto Anti Frode sono state introdotte.
Il problema evidenziato da tutto il mondo edilizio è l’introduzione dell’obbligo retroattivo del visto di conformità e dell’asseverazione di congruità dei prezzi, elementi che hanno comportato anche il blocco della piattaforma dell’Agenzia delle Entrate per la comunicazione della cessione del credito e dello sconto in fattura riguardante per l’appunto le agevolazioni fiscali dei bonus casa.
Tutto ciò, si legge nel comunicato del 24 novembre, ha gettato “nella più ampia incertezza gli operatori e i contribuenti interessati dagli interventi agevolati”.
“A tal proposito -continua il comunicato- appaiono insufficienti i chiarimenti forniti in questi giorni dall’Agenzia dell’Entrate in quanto non risolvono il problema complessivo della retroattività, che viene eliminata solo per i pagamenti eseguiti entro l’11 novembre lasciando quindi fuori tutti i lavori in corso.”
Inoltre, l’altro elemento messo in evidenza dal settore edilizio è che il decreto del Ministero della Transizione Ecologica ancora non ha ancora pubblicato il decreto con l’aggiornamento dei prezzari a cui si devono attenere gli asseveratori, seguendo le nuove disposizioni del DL 157/2021.
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Il focus delle richieste fatte al Governo è sulla retroattività dei documenti richiesti, e viene richiamato anche lo Statuto del contribuente:
“che prevede che modifiche rilevanti alla normativa non abbiano carattere di retroattività, a tutela del principio di affidamento per gli interventi in corso. Sempre a tutela del contribuente, deve essere garantito che chi esegue i lavori possieda adeguata e specifica qualifica tecnica e professionale e organizzazione del lavoro per la realizzazione delle opere eseguite a regola d’arte anche a garanzia di chi opera nel rispetto delle regole e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.”
Pur sostenendo quindi la necessità di effettuare i controlli e intensificare l’attività di prevenzione dell’utilizzo illecito dei bonus edilizi, la richiesta è di intervenire con urgenza per evitare rallentamenti nel percorso di crescita del Paese, crescita dovuta proprio alle misure adottate nel 2020.
L’obiettivo quindi è fare in modo che le nuove regole si applichino solo ai lavori avviati in seguito all’emanazione di tutti i provvedimenti e delle relative istruzioni operative, o almeno, conclude il comunicato, per gli interventi avviati dopo l’entrata in vigore del decreto.
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