Il lavoro in nero per stranieri è reato: sanzioni penali e amministrative

Simone Micocci

29 Maggio 2018 - 11:11

Commette reato il datore di lavoro che fa lavorare in nero uno straniero irregolare: previste sanzioni economiche molto alte e c’è il rischio di finire dietro alle sbarre.

Il lavoro in nero per stranieri è reato: sanzioni penali e amministrative

Per il datore di lavoro che assume un dipendente senza regolare contratto sono previste delle sanzioni amministrative molto severe che possono raggiungere i 36mila euro.

Inoltre, come recentemente sostenuto dalla Corte di Cassazione, quando il prestatore di lavoro è uno straniero senza regolare permesso di soggiorno il datore di lavoro commette un vero e proprio reato.

Quindi, per chi assume un lavoratore extracomunitario irregolare, ovvero senza regolare permesso di soggiorno, scattano sia le sanzioni penali che quelle amministrative.

Come ribadito dalla Corte di Cassazione - sezione lavoro - con la sentenza 12936/2018, infatti, prevedere sia una sanzione penale che amministrativa per chi assume in nero uno straniero irregolare non costituisce alcuna violazione del divieto di ne bis in idem, ovvero il principio per cui il giudice non può esprimersi due volte sulla stessa azione qualora si sia già formata la cosa in giudicata, dal momento che la condotta del datore di lavoro lede due diversi istituti giuridici.

Infatti, chi assume uno straniero irregolare senza contratto da una parte viola le attuali norme sull’immigrazione, commettendo reato, e dall’altra non rispetta gli obblighi contributivi previsti (e per questo è soggetto ad una sanzione amministrativa).

Cosa rischia quindi il datore di lavoro che incurante delle norme sull’immigrazione e del diritto del lavoro assume in nero uno straniero senza permesso di soggiorno? Scopriamolo.

Sanzioni penali

Assumere con regolare contratto uno straniero non regolare non è possibile, né tantomeno è possibile farlo lavorare in nero.

In quest’ultimo caso, infatti, al datore di lavoro verrà inflitta sia una sanzione penale che amministrativa.

Da una parte, infatti, far lavorare un dipendente straniero privo di permesso di soggiorno (anche se questo è scaduto) viola l’articolo 22 del Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, nonché decreto legislativo 286/1998.

Nel dettaglio, qui (precisamente al comma 12) si legge che:

Il datore di lavoro che occupa alle proprie dipendenze lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno previsto dal presente articolo, ovvero il cui permesso sia scaduto e del quale non sia stato chiesto, nei termini di legge, il rinnovo, revocato o annullato, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa di 5000 euro per ogni lavoratore impiegato.

Chi viola le norme sull’immigrazione facendo lavorare per conto della propria impresa uno straniero irregolare viene punito con una reclusione che va dai 6 mesi ai 3 anni, oltre ad una multa di 5.000€.

Inoltre le pene previste possono essere aumentate da 1/3 alla metà qualora:

  • i lavoratori irregolari occupati siano più di 3;
  • tra i lavoratori irregolari ci siano dei minori;
  • i lavoratori vengano sottoposti a condizioni lavorative di particolare sfruttamento.

Infine, come stabilito dalla recente sentenza della Cassazione, il fatto di aver fatto lavorare uno straniero in nero comporta anche le sanzioni amministrative previste dal diritto del lavoro.

Sanzioni amministrative

Le sanzioni amministrative per il datore di lavoro che assume in nero una persona sono indicate nel Decreto Semplificazioni - d.lgs. 151/2015 - attuativo del Jobs Act.

Qui, con lo scopo di reprimere l’assunzione in nero sono state introdotte delle sanzioni piuttosto severe che variano a seconda dei giorni d’impiego.

Nel dettaglio, per ogni lavoratore irregolare entro i 30 giorni di impiego effettivo è prevista una sanzione che va dai 1.500€ ai 9.000€.

L’importo sale da 3.000€ a 18.000€ per ogni lavoratore irregolare con impiego effettivo tra i 31 e i 60 giorni; infine, si va da un minimo di 6.000€ ad un massimo di 36.000€ per ogni lavoratore irregolare con impiego effettivo superiore ai 30 giorni.

Inoltre se il lavoratore è allo stesso tempo uno straniero senza permesso di soggiorno i suddetti importi vengono aumentati del 20%. Senza dimenticare che, come dichiarato in precedenza, in questo caso si rischia di finire dietro alle sbarre.

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