Le prossime guerre scoppieranno per l’acqua, 9 luoghi a rischio nel mondo

Violetta Silvestri

07/09/2024

Una guerra per carenza di acqua è sempre più probabile in alcuni parte del mondo. Uno studioso ha individuato 9 posti ad alto rischio di un conflitto per le risorse idriche. Cosa può succedere?

Le prossime guerre scoppieranno per l’acqua, 9 luoghi a rischio nel mondo

L’argomento non è nuovo: una possibile guerra tra nazioni per il controllo dell’acqua sempre più scarsa.

La ridotta disponibilità di risorse idriche in tutto il mondo dovrebbe essere considerata una delle sfide più urgenti per la sicurezza ambientale del secolo. Questo è il punto di vista di uno specialista di geografia militare e sicurezza ambientale, che ha recentemente pubblicato uno studio che esamina la relazione tra scarsità d’acqua, geopolitica e potenziale di conflitti violenti in un mondo che si riscalda.

Francis Galgano, professore associato presso il dipartimento di geografia e ambiente della Villanova University in Pennsylvania, ha affermato che la cattiva governance nelle aree estremamente vulnerabili, in particolare nei bacini fluviali transfrontalieri e l’aggravarsi della crisi climatica sono due grandi preoccupazioni. In una cartina del mondo, sono 9 i luoghi contrassegnati ad alto rischio di una guerra per il controllo di fiumi.

La prospettiva di guerre per l’acqua è un tema di lunga data, oggi diventato strategico in termini di pace, sicurezza e sopravvivenza delle popolazioni visto che siccità e consumo di risorse sono a livelli preoccupanti.

Si stima che metà della popolazione mondiale affronti già una grave scarsità d’acqua almeno per una parte dell’anno, mentre i dati pubblicati lo scorso anno dal World Resources Institute hanno avvertito che una cifra sbalorditiva di 70 trilioni di dollari, ovvero il 31% del prodotto interno lordo globale, potrebbe essere esposta a un elevato stress idrico entro il 2050.

In 9 punti strategici a livello geografico, il professore ha individuato i posti maggiormente esposti a un conflitto per controllare la preziosa acqua.

La guerra dell’acqua scoppierà in uno di questi 9 luoghi nel mondo?

Galgano, della Villanova University, ha individuato 9 bacini fluviali internazionali come focolai in cui è già in corso un conflitto o in cui il potenziale per uno scontro armato è elevato.

Tra questi spiccano il Nilo in Africa, i bacini dei fiumi Tigri ed Eufrate nell’Asia sudoccidentale e i fiumi Helmand e Harirud lungo il confine tra Afghanistan e Iran. In una mappa ripresa da Cnbc, ecco rappresentati tutti i 9 punti vulnerabili e corrispondenti ad altrettanti corsi d’acqua:

9 bacini fluviali a rischio 9 bacini fluviali a rischio Dove può scoppiare una guerra dell'acqua

Nel bacino del Nilo, Galgano ha detto che i paesi rivieraschi, ovvero quelli situati lungo il fiume, non sono stati finora in grado di raggiungere un accordo su una diga altamente controversa e “l’Egitto ha ufficialmente fatto sapere che andrà in guerra.

Da anni Egitto ed Etiopia sono alle prese con una disputa sulla costruzione, da parte di quest’ultima, di una diga idroelettrica da 4 miliardi di dollari sul principale affluente del Nilo. Il Cairo teme che la Grand Ethiopian Renaissance Dam avrà un effetto devastante sulla sua fornitura di acqua e irrigazione a valle, a meno che l’Etiopia non tenga conto delle sue esigenze. Ci sono timori costanti che la situazione possa scatenare un conflitto su vasta scala.

Un altro punto critico è stato individuato nei fiumi Tigri ed Eufrate, che seguono percorsi pressoché paralleli attraverso il cuore del Medio Oriente. Se Recep Tayyip Erdogan, trincerato nelle sue posizioni insulari e nazionaliste su una serie di cose, prende una decisione per bloccare davvero l’acqua... Iraq e Siria resterebbero all’asciutto, ha osservato Galgano.

“Lo stesso vale per il fiume Brahmaputra e il fiume Indo in quell’area tra India, Pakistan e Nepal. Sono tutti grandi punti critici globali”, ha aggiunto il professore.

In mezzo ai timori su potenziali guerre per l’acqua, a marzo il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP) ha pubblicato un elenco di sette cose che Paesi e singoli individui potrebbero fare per far fronte all’imminente carenza di acqua.

Tra queste rientrano misure volte a proteggere e ripristinare gli spazi naturali, migliorare l’efficienza idrica, affrontare il problema delle perdite d’acqua, sfruttare fonti idriche non convenzionali, come il trattamento e il riutilizzo delle acque reflue e applicare approcci integrati nel processo decisionale. Buone pratiche per evitare una guerra, ma che hanno bisogno di politici volenterosi e lungimiranti.

Perché l’acqua è un’emergenza ambientale, sociale, politica

La crescente competizione per l’acqua in zone già aride, unita all’effetto aggravante del cambiamento climatico, ha dato luogo negli ultimi mesi a una serie di segnali allarmanti.

Gli abitanti della capitale messicana sono scesi in piazza a gennaio per protestare contro una carenza idrica senza precedenti durata settimane; le autorità iraniane hanno avvertito a giugno che Teheran e oltre 800 città e villaggi erano a rischio di cedimento del terreno per la scarsità di acqua e Moody’s Ratings ha recentemente affermato che una grave carenza idrica in India potrebbe danneggiare la solidità del suo credito sovrano.

La gravità della crisi dell’acqua globale è stata ulteriormente sottolineata da un allarmante aumento del numero di disordini. I dati citati da Control Risks all’inizio di giugno hanno rilevato che il numero medio di incidenti e situazioni di insicurezza sociale mensili correlate all’acqua è aumentato di oltre il 230% tra l’inizio del 2019 e maggio 2024.

La società di consulenza sui rischi globali, che ha affermato che questi incidenti includono proteste e violenti disordini legati alla carenza di acqua o all’inquinamento, ha avvertito che è “molto improbabile” che questa tendenza rallenti nei prossimi mesi.

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