Le tre ragioni del soft landing della Fed

Redazione Money Premium

16 Settembre 2023 - 07:00

Perché l’inasprimento della politica monetaria non ha avuto un impatto significativo sull’occupazione, sugli investimenti o sulla crescita economica? L’analisi.

Le tre ragioni del soft landing della Fed

Nel periodo che va dal 2021 all’inizio del 2022, un gruppo di economisti di rilievo, tra cui Lawrence H. Summers, Jason Furman e Kenneth Rogoff, tutti provenienti dall’Università di Harvard, ha espresso critiche nei confronti del programma fiscale e di investimento promosso dall’amministrazione Biden. Questi economisti hanno fatto pressione sulla Federal Reserve degli Stati Uniti per aumentare i tassi di interesse. Il loro argomento principale era che l’aumento dell’inflazione, alimentata dalla spesa federale, avrebbe avuto un carattere persistente, rendendo necessaria una transizione verso politiche più austerità.

Questo gruppo di economisti, insieme ad altri commentatori che condividevano le loro opinioni, non è riuscito a influenzare né la Casa Bianca né il Congresso. Tuttavia, hanno trovato un alleato nel presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e nei suoi colleghi, che hanno iniziato ad aumentare i tassi di interesse all’inizio del 2022 e hanno mantenuto questa politica. Questo repentino irrigidimento della politica monetaria della Federal Reserve ha suscitato preoccupazioni tra i progressisti, guidati dalla senatrice Elizabeth Warren del Massachusetts, che temevano che ciò avrebbe potuto portare a una recessione, a un aumento della disoccupazione di massa e, anche se non lo hanno esplicitamente detto, a una possibile vittoria repubblicana nelle elezioni del 2024.

Tuttavia, la situazione macroeconomica attuale ha confuso entrambe le posizioni. Contrariamente alle previsioni dei fautori dell’austerity, l’inflazione ha raggiunto il suo picco nel 2022, in gran parte a causa della vendita delle riserve strategiche di petrolio degli Stati Uniti. Non si è verificata la persistenza dell’inflazione prevista a seguito della spesa fiscale del 2021, né si è verificata un’impennata dell’inflazione dovuta ai salari, nonostante la bassa disoccupazione. I modelli e i precedenti storici cui faceva riferimento il gruppo di economisti di Harvard sembrano non applicarsi più.
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