È legale fotografare la targa di un’auto o di un altro veicolo altrui senza il consenso del proprietario? Ecco cosa prevede la legge, quali sono i limiti e la validità in giudizio delle immagini.
Ci sono vari motivi per cui si pensa a fotografare la targa di un veicolo altrui, come l’auto che occupa senza diritto i posti condominiali oppure quella con segni visibili compatibili con danni e graffi alla propria o ancora il veicolo posizionato davanti all’entrata di un garage o un altro passo carrabile. Non sempre è possibile segnalare tempestivamente il fatto alle forze dell’ordine e comunque in alcuni casi, come l’accusa del reato di violenza privata, è necessario documentare le violazioni.
Molti si chiedono quindi se sia legale questo comportamento e se produca prove utili da mostrare in giudizio oppure alle forze dell’ordine oppure se configuri una violazione della privacy altrui. C’è anche chi fotografa auto senza finalità personali, ma per condividere in rete alcuni comportamenti deprecabili, una sorta di “giustizia fai da te” o per realizzare contenuti video. Insomma, le ipotesi sono varie. Ecco cosa prevede la legge.
È legale fotografare la targa?
La targa è uno strumento necessario all’identificazione del veicolo e conoscerla permette la reperibilità di importanti informazioni, oltre alle caratteristiche tecniche ed estetiche del mezzo anche il proprietario, la copertura assicurativa, eventuali restrizioni alla circolazione e così via. Si tratta di informazioni pubbliche, tant’è che chiunque può vedere con i suoi occhi le targhe e l’aspetto del veicolo e richiedere agli organi competenti le visure per approfondire le sue informazioni.
La targa non è solo visibile, bensì è obbligatorio che lo sia, peraltro senza camuffamenti o alterazioni. Ne consegue che non c’è alcun problema a fotografare la targa di un veicolo altrui, indipendentemente dal consenso del proprietario, fintanto che si agisce regolarmente. Per esempio, è legale fotografare la targa di un veicolo in strada o nel parcheggio condominiale ma non è certo possibile introdursi nella proprietà del vicino per fotografare la sua macchina. Questa, insieme alla targa, può però essere fotografata da fuori se è visibile e se per farlo non servono particolari accorgimenti per eludere eventuali difese del vicino oppure ostacoli.
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Posso pubblicare la ripresa di una targa?
Una cosa è fotografare una targa e magari produrre l’immagine alle forze dell’ordine o in tribunale, ma diffondere il contenuto pubblicandolo su social network, siti o giornali o inviandolo ad altre persone è molto diverso, infatti è severamente vietato. Questo può sembrare strano proprio perché la targa e i dati del veicolo sono pubblici, infatti non sono pochi gli utenti che cadono in errore in innocenza. La legge, però, non ammette ignoranza, dunque prima di pubblicare l’immagine di un veicolo altrui bisogna oscurare la targa visibile dall’immagine.
Questo perché deve comunque essere tutelato il proprietario del veicolo, tanto che la pubblicazione è illegale quando priva di pubblico interesse, cioè nella stragrande maggioranza dei casi. I cittadini, infatti, non hanno alcuna utilità nel conoscere dove e come ha parcheggiato una determinata persona, che macchina ha quest’ultima oppure chi è rimasto coinvolto in un sinistro stradale.
Oltretutto, si rischia così di esporre il proprietario a gravi ripercussioni, violando il diritto alla privacy e alla protezione dei dati personali. L’interessato può infatti promuovere un giudizio per ottenere la rimozione dei contenuti e perfino un risarcimento del danno. Nella peggiore delle ipotesi ci si addentra nella materia penale, nel caso in cui la pubblicazione sia avvenuta con l’intento di procurarsi un profitto o di arrecare un danno all’altro, senza dimenticare il possibile reato di diffamazione.
A cosa serve la foto della targa
Come anticipato, fotografare una targa è di solito utile a documentare delle violazioni e denunciarle presso le forze dell’ordine, ma soltanto quando si tratta di un reato. Non è infatti possibile elevare sanzioni dietro le prove presentate dal privato, che può solo sperare nel tempestivo intervento degli agenti accompagnati eventualmente dal carro attrezzi per la rimozione forzata. Si ricorda, però, che comportamenti ripetuti come il parcheggio dinanzi all’entrata possono configurare un reato, al di là delle norme del Codice della strada.
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