La legge 104 può essere richiesta per i suoceri?

Simone Micocci

11 Marzo 2025 - 14:50

La legge 104 può essere richiesta da generi e nuore? Ecco quali sono le regole previste per permessi e congedo nei casi di assistenza di suocero e suocera.

La legge 104 può essere richiesta per i suoceri?

La legge 104 permette ai lavoratori caregiver di conciliare l’attività lavorativa, conservando il posto di lavoro e la retribuzione, con l’assistenza del familiare con disabilità.

Si tratta di uno strumento importante per destreggiarsi tra i vari impegni senza perdere la propria fonte di reddito, che in nuclei con familiari gravemente malati è spesso anche l’unico mezzo di sostentamento. Di frequente i permessi 104, come anche il congedo, vengono richiesti per figli o genitori, ma accade anche che siano generi e nuore a prendersi cura dei suoceri malati.

Ogni famiglia ha le proprie esigenze e vive in circostanze diverse, da cui dipende l’organizzazione dei vari compiti quotidiani. Sono tante, quindi, le persone che si domandano se sia possibile richiedere la 104 per i suoceri. Ecco cosa prevede la legge.

La legge 104 può essere richiesta per i suoceri?

La legge n. 104/1992 prevede alcune agevolazioni per consentire ai lavoratori di far fronte alle proprie esigenze di salute e ai lavoratori caregiver di assistere i propri familiari che ne hanno necessità. Tra i benefici lavorativi, che rientrano negli obiettivi di assistenza e tutela della salute ma anche di integrazione sociale e sostegno, ci sono i permessi retribuiti. Caregiver e lavoratori disabili hanno diritto a 3 giorni di permesso retribuito (o in alternativa a delle ore di permesso giornaliere), a cui si possono aggiungere eventuali altri mezzi. Non tutti i familiari possono ottenere i permessi, ma soltanto coloro previsti dalla normativa, in ordine di priorità;

  • i lavoratori disabili;
  • genitori, anche se adottivi o affidatari;
  • coniuge, unito civilmente, convivente di fatto;
  • parenti e affini entro il terzo grado.

Il beneficio può essere esteso a parenti e affini di terzo grado soltanto se il coniuge e/o i genitori della persona con grave disabilità rientrano in una di queste condizioni:

età anagrafica superiore a 65 anni;
assenza;
decesso.

Nuore e generi che si prendono cura dei suoceri invalidi possono quindi chiedere i permessi 104, a meno che vi siano altri richiedenti con un ordine di priorità superiore (come i figli stessi o il coniuge). Di pari passo, per quanto sia una situazione meno frequente, i suoceri possono richiedere i permessi 104 per assistere generi e nuore con disabilità. Si ricorda, inoltre, che è possibile chiedere i permessi 104 anche quando non conviventi con i familiari disabili, purché si garantisca la dovuta assistenza.

Ovviamente per poter fruire dei permessi retribuiti è necessario richiedere dapprima il riconoscimento dell’invalidità ai sensi della legge n. 104 rivolgendosi all’Inps e presentando poi l’istanza al datore di lavoro. Quest’ultimo non può in ogni caso rifiutare la domanda, purché debitamente supportata dalla documentazione e dal verbale dell’Inps, per tutti i lavoratori dipendenti.

Lo stesso principio si applica per il congedo straordinario, che ha una durata massima di 2 anni (potenzialmente fruibili anche in modo frazionato) e può essere fruito in ordine di priorità da:

  • coniuge, unito civilmente, convivente di fatto;
  • genitori, anche adottivi o affidatari;
  • figli, anche adottivi o affidatari;
  • fratelli e sorelle;
  • parenti e affini entro il terzo grado.

Il congedo può quindi essere richiesto soltanto se tutte le categorie con ordine più alto di priorità sono assenti, invalide o decedute.

Generalmente, per fruire del congedo è indispensabile il requisito della convivenza. È inoltre opportuno sottolineare che la giurisprudenza attualmente riconosce la persistenza del vincolo di affinità tra suoceri e generi/nuore anche dopo lo scioglimento del matrimonio. Il mantenimento dell’affinità dopo il divorzio è dovuto alla norma che lo prevede in seguito al decesso del coniuge. Ciò significa che possono chiedere i permessi e il congedo 104 anche coloro che si prendono cura degli ex suoceri, almeno finché non ci saranno chiarimenti da parte della Corte Costituzionale sulla permanenza del vincolo di affinità dopo il divorzio.

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