Il sindaco dimissionario Gianbattista Fratus, agli arresti domiciliari per un caso di presunta corruzione e turbativa, ritira le dimissioni e guida il comune da casa
A Legnano il sindaco Gianbattista Fratus, agli arresti domiciliari per accuse di corruzione e turbativa d’asta, ha ritirato le proprie dimissioni. Immediato il sostegno alla decisione da parte del suo partito, la Lega, dal segretario della Lega lombarda Paolo Grimoldi ai vari consiglieri regionali. Il motivo del supporto, rivela una nota, sarebbero i tempi troppo lunghi della giustizia, anche per rispetto “nei confronti dei cittadini di Legnano che con il loro voto hanno scelto Fratus come loro sindaco”.
Legnano, sindaco ai domiciliari ritira le dimissioni
Per Grimoldi, quella di Fratus è “la miglior decisione”. Il segretario della Lega lombarda afferma di avere “piena fiducia nella giustizia” e di essere certo “che verrà fatta totale chiarezza sulla posizione di Fratus, e che non resteranno ombre su di lui”. Al tempo stesso, “l’amministrazione di un Comune importante come Legnano non può attendere i tempi lunghi della nostra giustizia”.
Fratus aveva 20 giorni di tempo per ritirare le proprie dimissioni, e lo ha fatto nonostante sul suo conto non siano usciti ulteriori elementi. Sul suo caso si era sollevato un polverone, con Di Maio che aveva parlato di una “nuova tangentopoli” e i pm che sottolineavano “lo scarsissimo senso della legalità” delle persone coinvolte. Il vicepremier Matteo Salvini, dal canto suo, aveva ribadito la fiducia negli uomini della Lega e nei magistrati.
Fratus resta al suo posto, insorgono PD e M5S
A far cambiare idea al sindaco Fratus, che ha ritirato oggi le proprie dimissioni, potrebbe essere stata la sentenza del Tar contro la surroga di tre consiglieri di maggioranza dimissionari in opposizione proprio al capo della giunta comunale. Ieri l’udienza dei giudici ha stabilito che la surroga non era più d’attualità proprio a causa delle dimissioni del sindaco.
Sia il Movimento 5 Stelle che il PD sono insorti contro la decisione del sindaco. Gregorio Mammì, consigliere regionale della Lombardia in quota grillina, definisce il caso “inaccettabile e assurdo”, e si appella a Salvini affinché ponga il comune di Legnano sotto commissariamento. Per i dem quello di Fratus è “l’ennesimo tentativo di rimanere incollato alla poltrona”.
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