La Lombardia ha presentato ricorso al Tar contro l’assegnazione della zona rossa, ma la Regione potrebbe rimanere nella fascia di rischio più alta fino al 31 gennaio.
Mentre la Provincia autonoma di Bolzano prosegue a seguire le regole della zona gialla nonostante l’inserimento in zona rossa - per effetto dell’ordinanza del Ministero della Salute -, la Lombardia ha presentato il ricorso al Tar per l’inserimento in una fascia di rischio non giustificata dai dati.
Infatti, il Governatore Attilio Fontana ritiene che la zona rossa sia una punizione ingiusta per la Regione, che già nella prima ondata di coronavirus è stata la più colpita in Italia. I dati del monitoraggio dell’Iss, sostengono le Asl lombarde, sarebbero arretrati e bisognerebbe pertanto aggiornarli.
Tuttavia, il Ministro della Salute Roberto Speranza a smentito un possibile passaggio della Lombardia alla zona arancione in breve tempo: la Regione resterà in zona rossa fino al 31 gennaio.
Lombardia in zona rossa fino al 31 gennaio
La sorte della Lombardia rimane appesa alla sentenza del tribunale Amministrativo del Lazio che dovrà stabilire se il ricorso contro la zona rossa è legittimo o meno.
Nel frattempo era balzata sul web l’ipotesi di un possibile accordo tra la Regione e il Governo per passare alla fascia di rischio intermedia, ma Roberto Speranza ha smentito tutto: “Non faccio accordi. Le misure sono su base di documenti tecnici e scientifici”.
Dunque la Lombardia dovrebbe restare in zona rossa almeno fino al 31 gennaio, in quanto le regole per la suddivisione delle Regioni prevedono una permanenza nella fascia di rischio più alta di almeno due settimane.
Diverso è il caso delle Regioni inserite in zona arancione: di fronte a un peggioramento rivelato dal monitoraggio di una settimana dopo l’inserimento nella fascia intermedia, può da subito scattare il passaggio in zona rossa. A fronte di un miglioramento, invece, occorre in ogni caso attendere le due settimane di permanenza prima di subire un passaggio nella fascia di rischio meno elevata.
leggi anche
Cosa si può fare in zona rossa
Come funziona il monitoraggio dei dati?
Il monitoraggio dei dati e dei rispettivi indici Rt suddivisi per ciascuna Regione italiane viene pubblicato ogni venerdì dall’Istituto Superiore della Sanità. Le Regioni, quindi, vengono classificate in fasce di rischio e assegnate alle varie zone (gialla, arancione e rossa) sulla base di 21 parametri che determinano la situazione epidemica territoriale.
La Lombardia è stata classificata in zona rossa dal monitoraggio del 15 gennaio e dunque, anche se i suoi dati risulteranno migliorati per venerdì 22 gennaio, occorrerà attendere il decorso dei 14 giorni - ovvero il monitoraggio del 29 gennaio - prima di passare a una fascia di rischio inferiore.
Tuttavia, la Regione ha presentato il ricorso al Tar martedì 19 gennaio contro l’assegnazione di una fascia di rischio giustificata da dati “ormai superati: ora sono tutti cambiati e quindi la decisione di mandarci in zona rossa è punitivo”. Spetterà ai giudici amministrativi ritenere legittima o meno la richiesta della Lombardia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA