Il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva desidera una moneta comune in Sud America. Ecco perché è altamente improbabile che ciò non accada mai.
Le due maggiori economie del Sud America hanno accennato a un importante cambiamento finanziario all’inizio di questa settimana. Brasile e Argentina hanno iniziato i lavori preparatori su una moneta comune che sarebbe stata successivamente estesa al resto del continente.
La valuta comune, forse chiamata “Sur”, Sud, sarebbe la seconda più grande del mondo dopo l’Euro. Costituirebbe il 5% del Pil globale, rispetto al 14% dell’Eurozona.
L’obiettivo del Sur sarebbe quello di ridurre la dipendenza dalle valute estere in Sud America. Il continente è sempre stato sotto l’influenza del dollaro, che ha mantenuto l’America Latina in gran parte sotto il controllo degli Stati Uniti.
Ciò ha anche causato crisi diffuse: l’Argentina, ad esempio, è intrappolata in circoli costanti di default, l’ultimo dei quali è avvenuto nel 2020.
Il Sud America è attualmente politicamente omogeneo, con ogni Paese governato da una coalizione di sinistra. La new entry, il presidente brasiliano Ignacio Lula da Silva, vuole approfittare di questa situazione.
Lula ha vinto le elezioni nell’ottobre 2022 e ha subito iniziato il suo mandato con una forte politica estera. Vuole creare un «commonwealth delle foreste pluviali» con Congo e Indonesia, che comprenda oltre un terzo delle foreste pluviali del mondo. Ora, come abbiamo visto, si batte per una valuta comune in Sud America.
Tuttavia, non tutti condividono il suo entusiasmo.
Una proposta senza speranza?
Gli entusiasti di una valuta comune tra Brasile e Argentina puntano al crescente scambio tra i due Paesi. In effetti, nel 2022 è aumentato del 21% su base annua. Mercosur, il più grande blocco commerciale del continente che comprende anche Paraguay e Uruguay, è stato davvero un notevole successo.
I critici, tuttavia, affermano che questa è probabilmente solo una mossa diplomatica di Lula per migliorare i rapporti con i suoi coetanei meridionali.
Realisticamente, una valuta comune sudamericana sarebbe arrivata anni dopo la morte di Lula, se non del tutto. Ci sono voluti 35 anni per creare l’euro, ed è nato in capo a un’Unione già grande e fiorente.
Al Sud America manca la macroeconomica unità che l’Europa ha dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Inoltre, ci sono volute diverse generazioni perché l’Europa si accordasse su un coordinamento politico generale.
Invece, per l’Argentina sono previste le elezioni nel 2023 e ci sono molti segnali che indicano una vittoria del centro-destra. Brasile e Argentina si troveranno quindi su lati opposti dello steccato politico e difficilmente il Sur sarà una priorità.
Infine, il Sud America è il cortile politico di Washington. È difficile pensare che gli Stati Uniti rinuncino alla loro enorme influenza economica su un intero continente. Va ricordato che gli Stati Uniti non evitano mai di sostenere un colpo di stato in Sud America ogni volta che un Paese va contro i loro interessi...
Il Sur potrebbe far guadagnare a Lula alcuni importanti punti diplomatici, ma è altamente improbabile che diventi realtà.
Articolo pubblicato su Money.it edizione internazionale il 2023-01-24 18:36:34. Titolo originale: Lula wants Common Currency between Brazil and Argentina, but it is a Hopeless Dream
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