Una piattaforma enorme nel Mar Nero per la produzione di gas: ecco di cosa si tratta e perché è importante.
Nel Mar Nero sta per arrivare una piattaforma galleggiante enorme per la produzione di gas, che comincerà a entrare in funzione già nel 2025. La piattaforma è stata acquisita dalla Turchia ed è appena arrivata a destinazione dal Singapore, dopo ben 51 giorni di viaggio. Come anticipato, la piattaforma ha una grandezza impressionante, che si accinge a modificare per sempre l’aspetto del Mar Nero, ma anche l’economia turca. La struttura mastodontica potrà infatti garantire un’altissima produzione di gas, impegnando circa 140 lavoratori fissi, che presteranno servizio a rotazione per garantire una copertura 24 ore su 24.
In particolare, la piattaforma è lunga 300 metri e larga 58 e dovrebbe portare, soltanto nella prima fase, a una produzione giornaliera di 10 milioni di metri cubi di gas, grazie a un totale di 12 pozzi. Questo per quanto riguarda la seconda fase di attivazione dell’impianto, che dovrebbe cominciare intorno al mese di aprile 2025. Secondo le stime prospettate dal ministro dell’Energia e delle Risorse naturali turco, Alparslan Bayraktar, nel primo trimestre del nuovo anno sarà infatti completata la prima fase, garantendo per marzo una produzione di gas fino a 6 milioni di metri cubi.
La piattaforma enorme nel Mar Nero per il gas naturale
Come anticipato, saranno impiegati ben 140 dipendenti fissi sulla piattaforma, che lavoreranno su turni per una funzionalità continuativa giorno e notte, a cui si aggiungeranno 25 lavoratori per presidiare l’impatto da terra. Anche senza contare le fasi transitorie, dal trasporto all’installazione, la piattaforma galleggiante garantisce così anche numerosi posti di lavoro. Il governo turco ha stimato che l’impianto dovrebbe restare in funzione per circa 20 anni, garantendo la copertura completa del fabbisogno di gas naturale per ben 4,4 milioni di famiglie.
Il Presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan ha avviato una strategia di aumento della produzione di gas già da tempo, soprattutto al fine di incrementare l’esportazione della materia prima a tutti quei Paesi che intendono distaccarsi il più possibile dalla Russia, cercando l’autonomia. La notizia è interessante soprattutto alla luce dei rapporti con l’Unione europea.
Le relazioni energetiche con la Turchia sono in continuo miglioramento e confermano l’importanza della collaborazione con il Paese a livello strategico, nonostante la sua candidatura sia ancora in attesa, vista la retrocessione importante riguardo ai principi di diritto che governano l’Unione europea. Prima di una rivalutazione dello status di candidato sarà necessario ben altro tempo ed è richiesta una revisione piuttosto radicale nella considerazione dei diritti umani e della democrazia.
Come partner energetico, tuttavia, la Turchia pare avere un’ottima intesa con gli Stati comunitari e anche in particolare con l’Italia. Proprio di recente la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, confermando l’impegno comune per la riforma del Consiglio di Sicurezza. Entrambi i leader hanno confermato la volontà comune di rafforzare la collaborazione.
Quest’ultima versa su numerosi fronti, con un’idea di cooperazione che tocca temi fondamentali, passando per la politica, l’economia, la cultura e ovviamente la sicurezza (per la quale interessano soprattutto l’immigrazione irregolare e il terrorismo). Capitolo a parte, di importanza assoluta, quello delle guerre, con la delicata situazione geopolitica attuale. L’attenzione è concentrata sull’Ucraina e sul Medio Oriente, con l’obiettivo, per quanto di difficile raggiungimento, di una pace più duratura possibile.
Il gas naturale, comunque, non è certo l’unica risorsa della Turchia, che dispone di ingenti quantità di materie prime importanti e attua precise e mirate strategie per sfruttarle al meglio. Anche dal punto di vista territoriale la strategia turca appare molto funzionale, con un vasto impiego delle piattaforme galleggianti. Soltanto nel mese di maggio 2024, ad esempio, il Paese ha inaugurato una piattaforma galleggiante per gli impianti fotovoltaici, per una produzione annuale di ben 4,2 GWh.
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