Martedì grasso, festivo o lavorativo? Le conseguenze in busta paga

Simone Micocci

4 Marzo 2025 - 10:06

Il 21 febbraio 2023 si conclude il Carnevale con il martedì grasso: cosa spetta in busta paga? No alle maggiorazioni né ai permessi, salvo il caso della scuola.

Martedì grasso, festivo o lavorativo? Le conseguenze in busta paga

Quando si pensa al martedì grasso, viene naturale associarlo a una giornata festiva, magari con la possibilità di stare a casa o di ricevere una maggiorazione in busta paga. In realtà, nonostante l’atmosfera di festa che si respira in molte città italiane, né il giovedì né il martedì grasso sono considerati giorni festivi secondo la normativa nazionale.

Ciò significa che, salvo eccezioni locali, il 4 marzo 2025 è una giornata lavorativa a tutti gli effetti, senza diritto automatico a riposi o compensi aggiuntivi.

Martedì grasso è un giorno lavorativo

Il Carnevale, pur essendo una celebrazione molto radicata nella tradizione italiana, non è riconosciuto tra le festività nazionali. Il calendario ufficiale prevede solo alcune date specifiche come festività riconosciute e il martedì grasso non ne fa parte.

Per questo motivo, chi lavora in quella giornata non ha diritto ad alcun trattamento speciale in busta paga. Le normali regole contrattuali si applicano senza variazioni, quindi chi desidera un giorno di pausa deve ricorrere a ferie o permessi, previa approvazione del datore di lavoro. Questo vale per il settore privato così come per il pubblico impiego.

Allo stesso modo, non sono previste maggiorazioni in busta paga per chi presta servizio in questa giornata, poiché la legge italiana riconosce il diritto a un compenso aggiuntivo solo per il lavoro svolto nei giorni festivi ufficiali, come il 25 aprile, il 1° maggio o il Natale.

Carnevale e scuole: stop alle lezioni in alcune Regioni

Se per la maggior parte dei lavoratori il martedì grasso è un giorno feriale come tutti gli altri, la situazione è diversa nel settore scolastico. Il calendario delle festività scolastiche è stabilito su base regionale e alcune Regioni, soprattutto quelle in cui il Carnevale è una ricorrenza particolarmente sentita, hanno introdotto delle sospensioni delle lezioni.

In questi casi, studenti, docenti e personale ATA beneficiano di uno o più giorni di stop senza conseguenze sulla retribuzione per il personale scolastico. Questa decisione varia da Regione a Regione e spesso viene presa in considerazione anche l’impatto turistico della festività nelle città con grandi eventi carnevaleschi.

Tuttavia, dove il Carnevale non è considerato una ragione sufficiente per la chiusura delle scuole, il martedì grasso si svolge regolarmente con le attività didattiche previste.

L’eccezione delle aziende private e delle amministrazioni locali

Alcune aziende e amministrazioni comunali, sempre in quelle città con grandi tradizioni carnevalesche, potrebbero decidere di concedere una chiusura straordinaria o di permettere ai dipendenti di usufruire di permessi retribuiti per partecipare alle celebrazioni. Tuttavia, queste sono decisioni prese a livello locale o aziendale e non sono vincolanti per tutti i lavoratori.

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