Massimo Chiriatti: etica e intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Niccolò Ellena

12 Maggio 2022 - 12:30

Le macchine prenderanno il nostro posto grazie all’intelligenza artificiale? Secondo Chiriatti di Lenovo no, e durante l’AI Week 2022 ha spiegato perché

Massimo Chiriatti: etica e intelligenza artificiale nel mondo del lavoro

Massimo Chiriatti, Chief technical and innovation officer di Lenovo, ha parlato durante la terza giornata dell’AI Week 2022, nella quale ha offerto il suo punto di vista sui futuri trend nell’ambito dell’assimilazione dell’intelligenza artificiale nel mondo del lavoro, con i relativi rischi e le opportunità.

Il manager di Lenovo ha fornito la sua definizione di intelligenza artificiale, spiegando che questa «è una disciplina che usa i sistemi e i computer per leggere i dati che abbiamo lasciato nel passato e per suggerire i passi da fare nel futuro, non solo sul piano individuale, ma anche globale».

Ha poi spiegato che l’intelligenza artificiale andrà a impattare in maniera estremamente significativa il modo in cui lavoriamo e che questo è destinato a cambiare. Nasceranno infatti molte nuove professioni, alcune muteranno mentre altre saranno destinate a essere delegate alle macchine.

Praticamente, ha affermato, seguendo la linea già tracciata da Luciano Floridi, che alcune professioni avranno maggiore mercato, come quelle legate alla gestione dell’intelligenza artificiale; altre rimarranno stabili, come quelle nel settore delle vendite, nel quale è richiesto una forte componente umana; mentre altre saranno sempre meno richieste, ossia quelle automatizzabili.

Specialmente quando si tratta di professioni che potrebbero sparire, ha affermato Chiriatti, le persone dimostrano grande preoccupazione, poiché temono di poter perdere il loro lavoro.

Chiriatti ha detto invece che questo è un passaggio obbligato, dal momento che questo è il normale processo dell’evoluzione; infatti, nel corso della storia l’uomo ha gradualmente abbandonato le attività faticose pericolose, ripetitive e alienanti a favore di quelle più creative.

Oggi più che mai, ha aggiunto Chiriatti, è necessario formarsi in maniera continua, per riuscire a tenere il passo con l’evoluzione e l’innovazione tecnologica che procedono in maniera molto più rapida rispetto al passato.

Nell’ambito della ricerca lavorativa, il manager ha infine affermato che è necessario dare grande importanza alle relazioni, poiché afferma che “il lavoro lo troveremo negli occhi dell’altro” saremo perciò tenuti a studiare i bisogni altrui per capire in che direzione andrà il mercato.

L’intelligenza artificiale minaccia l’etica umana?

Ha infine concluso rivolgendosi a coloro che temono che con l’intelligenza artificiale la macchina possa superare l’uomo, dicendo di diffidare da chi la pensa così. Si è quindi soffermato sul rischio etico legato alla possibilità di far prendere delle scelte in maniera autonoma all’intelligenza artificiale.

Eticamente, ha spiegato Chiriatti, illudersi che una macchina possa prendere delle scelte, per di più etiche, è semplicemente sbagliato. Questo perché le macchine sono prodotte dall’uomo e non hanno perciò tutte quelle componenti necessarie che servono per prendere una decisione. Le loro perciò non sono decisioni bensì calcoli, che però, per definizione non possono essere etici.

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