Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante l’anniversario del sisma: “Si ricostruisca per i giovani, dev’essere il nostro impegno”
“La ricostruzione resta una grande sfida nazionale”. Sono le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel giorno del decimo anniversario del terremoto a L’Aquila.
Parole che spingono unicamente verso un impegno che porti alla rinascita dei territori rasi al suolo dal sisma nella notte di quel 6 aprile 2009, con la morte di 309 persone e l’obbligo di abbandonare le proprie case - o quello che ne rimaneva - per almeno 80.000 italiani.
La ricostruzione - prosegue il capo dello Stato - è una responsabilità delle istituzioni “a tutti i livelli”. Vanno assicurati “sostegno ai progetti, certezza e continuità nelle risorse, trasparenza nella gestione”:
“Ma la ricostruzione avrà pieno successo se renderà protagoniste le comunità locali, se rigenererà le reti sociali e i luoghi dove si trovano le radici della vita civile. Il motore va portato a pieno regime. Gli stessi cantieri devono diventare simbolo e incentivo alla speranza”.
L’Aquila 10 anni dopo: da Mattarella spinta a ricostruzione
Il percorso che porta alla rinascita de L’Aquila e di tutte le città colpite dal sisma nel lontano aprile del 2009 viene etichettato dal Presidente della Repubblica come un vero e proprio “diritto” per i giovani di quei territori, che devono assistere e contribuire alle varie tappe del risorgere.
Il riferimento ai giovani porta Mattarella a virare inevitabilmente verso la Casa dello Studente, la residenza universitaria completamente rasa al suolo dal terremoto, spezzando le vite di decine di ragazzi:
“Pensare al domani e non soltanto all’oggi è il nostro impegno davanti alle nuove generazioni. Lo dobbiamo ai giovani de L’Aquila anche ricordando quei ragazzi della Casa dello Studente, a cui il sisma spezzò i progetti di vita, e che nella memoria del Paese rappresentano ancora oggi il segno più penoso della tragedia del 6 aprile”.
A intervenire in occasione della ricorrenza anche il premier Giusepe Conte, che ha parlato di un piano nazionale per la messa in sicurezza di territori a rischio dissesto. Per Conte il lavoro svolto finora dal governo gialloverde non ha affatto trascurato L’Aquila e tutte le zone colpite dal sisma.
Il Presidente del consiglio ha fatto riferimento al decreto sblocca-cantieri, che pone in prima piano la ricostruzione, etichettando la sua una presenza chiave nel certificare la vicinanza delle istituzioni:
“La mia presenza qui è la testimonianza che la ferita della comunità locale è una ferita della comunità nazionale”.
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