Nel corso delle scorse settimane, si sono tenuti gli ultimi meeting di Fed e BCE per il 2019. Ricapitoliamo cosa è emerso
Durante dicembre, si sono tenuti gli ultimi meeting dell’anno per la Federal Reserve e per la Banca Centrale Europea.
Dai discorsi di Jerome Powell e di Christine Lagarde (per l’ex FMI si è trattato della prima conferenza), non sono emerse novità rispetto a quello che il mercato si attendeva, con l’atteggiamento dei due istituti che si manterrà accomodante a lungo.
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Federal Reserve: primo rialzo dei tassi nel 2021
Lo scorso mercoledì 11 dicembre, il FOMC (braccio operativo della Fed) ha reso noto di aver lasciato il costo del denaro fermo alla forchetta dell’1,50%-1,75%. Per l’istituto centrale a stelle e strisce, il mercato del lavoro americano resta forte, mentre l’economia è in crescita a ritmo moderato. Oltre a ciò, non è apparso nessun riferimento alle incertezze, con uno scenario che per la Fed è ottimistico nel medio periodo.
Sul capitolo dei tassi, il board è stato d’accordo nell’affermare che la prossima mossa riguarderà un rialzo dei tassi, anche se questo si stima arrivare dopo la fine del 2020. Guardando invece ai tassi di lungo periodo, questi sono stati confermati al 2,5% mediano: in sostanza, per altri tre anni ci si attende un atteggiamento dovish da parte della Fed.
*Il 74% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore. È necessario valutare se si può sostenere il rischio elevato di perdere il capitale investito.BCE: l’esordio di Christine Lagarde
Quella dello scorso 12 dicembre è stata la prima conferenza stampa del nuovo Presidente Christine Lagarde. Al suo esordio alla guida della BCE, l’ex Direttrice del FMI ha comunicato di essere meno pessimista sull’economia, evidenziando una stabilizzazione della crescita e segnali positivi sulla dinamica dei prezzi.
Sebbene il dato sulla crescita dell’Eurozona sia stato rivisto in calo, si è evidenziato come i rischi restino ancora orientati al ribasso, ma più lievi.
Per quanto concerne le mosse di politica monetaria, non è emerso nulla di nuovo: il Quantitative Easing andrà avanti fino a quando sarà necessario (al momento l’operazione va avanti ad un ritmo di 20 miliardi di euro al mese) e i tassi rimarranno bassi ancora a lungo (ricordiamo che il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi presso la Banca Centrale si attestano rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%).
La Lagarde ha però evidenziato come sia necessaria (entro la fine del 2020) una revisione strategica degli obiettivi di politica monetaria, i quali terranno in considerazione anche i cambiamenti climatici.
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